Estratto dell’articolo di Maria Sorbi per “Il Giornale”
massimo ammaniti
L'uccisione di Giulia impone una riflessione collettiva. Sui giovani, sui genitori, sui valori che predichiamo e su quelli che invece dimostriamo a fatti. Ci aiuta a mettere a fuoco le vie per «correggere il tiro» Massimo Ammaniti, psicoanalista e medico neuropsichiatra infantile, illuminare sulle tematiche dell'età evolutiva.
Professor Ammaniti, l'esigenza di una rivoluzione culturale è evidente. Ma crede si sta seguendo la strada giusta?
«Si parla con troppa scioltezza di fluidità e la cosa mi lascia piuttosto perplesso.
GIULIA CECCHETTIN E FILIPPO TURETTA
Le differenze di genere ci sono, non le possiamo cancellare né dobbiamo farlo.
Sono d'accordo nel dire che non vadano estremizzate ma vanno riconosciute».
Perché lo dice parlando dell'assassinio di Giulia?
«Perché la psicologia dell'uomo e della donna è molto diversa e non possiamo non tenerne conto. Una ricerca dell'università di Cambridge ha dimostrato come nella donna sia molto più spiccata la capacità di immedesimarsi nell'altro e come invece l'uomo sia meno elastico in questo. E infatti vediamo come Giulia abbia cercato di capire il disagio dell'ex ragazzo e gli sia andata incontro, calandosi nei suoi panni. Filippo invece è rimasto imbrigliato nel suo narcisismo, in un'idea di realtà che aveva nella sua testa ma che non esisteva più».
Quindi la vera svolta culturale per prevenire tutto questo, dove sta?
MASSIMO AMMANITI 3
«Riconosciamo le differenze di genere, il rispetto dell'altro. Capiamo l'importanza dell'empatia».
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i genitori. Cosa sbagliamo? Perché non riescono a proteggere i figli e a insegnare il rispetto?
«I genitori devono smettere di compiacere i figli. È ora che imparino a gestire il contrasto con loro. Le famiglie hanno uno, al massimo due figli, e li tengono sotto la campana di vetro. In particolar modo, le mamme dei figli maschi li mettono sul piedistallo in maniera eccessiva, sono genuflesse davanti a loro. Il figlio maschio viene sempre giustificato».
bambole gender fluid
La cronaca racconta di 'bravi ragazzi' che d'improvviso diventano killer. Quali sono i segnali di un rapporto amoroso malato?
«La possessività, la gelosia eccessiva e il controllo sono tre componenti che possono portare alla degenerazione del rapporto […] ».
Cosa pensa dell'ora di educazione ai sentimenti nelle scuole?
«Un intervento servito, senza dubbio. Purché non sia la lezioncina tenuta da qualche prof dalla cattedra […]».
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