Martina Pennisi per il Corriere della Sera
SNAPCHAT IN BORSA
«In definitiva, solo perché Yahoo! ha una barra di ricerca non vuol dire che sia Google». Evan Spiegel, fondatore e amministratore delegato di Snap, società genitrice dell' applicazione Snapchat e degli occhiali Spectacles, ha provato così a scacciare lo spettro di Facebook, fra i principali indiziati per il tonfo del fantasmino.
miranda kerr quotazione snapchat dietro il fidanzato evan spiegel
L' appuntamento era uno di quelli da non bucare: ieri Snap era alla prima prova dopo la quotazione in Borsa dello scorso marzo. Dopo la presentazione dei dati trimestrali, il titolo è scivolato di 20 per cento, intorno a 18 dollari. Cosa è successo?
I numeri, prima di tutto: nel trimestre in esame, Snap ha perso 2,2 miliardi di dollari.
Un rosso molto più accesso di quello, da 104,6 milioni, dell' anno prima riconducibile ai costi legati all' Ipo e ai premi (in azioni) ai dipendenti. Il solo Spiegel ha intascato più di 550 milioni. Si tratta quindi di buco una tantum.
Anche le perdite operative, 188 milioni, e i ricavi, 149 milioni, non hanno centrato le attese. E la crescita della partecipazione attiva non è arrivata al 10 per cento, come gli analisti si auguravano, ma è stata del 5 per cento. La più lenta anno su anno negli ultimi due (e Twitter sa quanto un' adozione lenta pesi sul destino di queste piattaforme). A creare e fruire contenuti con l' app di Spiegel sono 166 milioni di utenti al giorno.
culo snapchat
Qui casca l' asino e crolla l' azione: Instagram, di proprietà di Facebook, ha annunciato il mese scorso di avere 200 milioni di persone impegnate quotidianamente nella creazione di Storie. Il formato inventato da Snap e portato da Menlo Park su tutte le sue app (anche se l' unica che si è dimostrata adatta è quella fotografica).
miranda kerr e evan spiegel
«Se vuoi essere una società creativa devi accettare positivamente il fatto che copino i tuoi prodotti», ha minimizzato Spiegel. Non è così semplice: anche il comparto hardware, di cui Facebook è ancora sprovvisto, non ha dato soddisfazioni.
In base agli 8,3 milioni dovuti alla generica voce «other» si può presumere che siano stati venduti 60 mila Spectacles. Pochini. E ancora, c' è da preoccuparsi sul fronte dei contenuti video. Facebook starebbe per presentare, si parla di giugno, una serie di format per competere con Netflix e Amazon. E schiacciare Snapchat.
SNAPCHAT