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    "SO COME MUOVERMI" - VITO SUSSA, L'UOMO CHE HA UCCISO L'EX COMPAGNA, GIUSEPPINA FUMAROLA, A FUCILATE DAVANTI AL SUO POSTO DI LAVORO A BRINDISI, L'AVEVA GIÀ MINACCIATA - L'ULTIMO POST SU FACEBOOK: "SOLO UNA PERSONA STUPIDA COMMETTE ERRORI; UN AMICO DELINQUENTE TI AIUTA SEMPRE, MA UN AMICO PAZZO HA BISOGNO DI AIUTO" - LA DONNA ERA TERRORIZZATA MA NON L'AVEVA MAI DENUNCIATO - VIDEO


     
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    Angela Balenzano per il “Corriere della Sera”

     

    vito sussa e giuseppina fumarola vito sussa e giuseppina fumarola

    Era appena scesa dall'auto e stava raggiungendo l'ingresso della sartoria a Villa Castelli, nel Brindisino, dove lavorava da 25 anni. Il suo ex compagno era lì ad attenderla e senza darle nemmeno il tempo di dire una parola le ha sparato due colpi di fucile.

     

    Uno al braccio e l'altro al petto. È morta così Giuseppina Fumarola, 48 anni, assassinata dall'ex compagno Vito Sussa, 52 anni, ieri mattina intorno alle 7. Poi l'uomo, muratore di Brindisi con la passione per la caccia, si è impiccato nel garage della sua abitazione a 50 metri dal luogo dell'omicidio. La vittima aveva due figli di 27 e 21 anni nati da una precedente relazione.

     

    giuseppina fumarola giuseppina fumarola

    I carabinieri ritengono che Sussa non avesse accettato la fine della relazione con la 48enne ma stanno vagliando anche altre piste. Nell'ultimo post condiviso su Facebook appena pochi giorni fa, Sussa scriveva: «Un amico delinquente ti aiuta sempre, ma un amico pazzo ha bisogno di aiuto». E nei giorni precedenti aveva postato altri messaggi: «Solo una persona stupida commette errori, la persona saggia sa quando deve muoversi». Poi, riferendosi probabilmente alla sua ex compagna: «Non ho vinto battaglie, né ho perso una guerra, ma ho salvato la mia vita lontano da lei».

     

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    I carabinieri hanno ricostruito le fasi dell'omicidio grazie anche alle immagini delle telecamere di videosorveglianza dell'azienda tessile dove lavorava Giuseppina: il killer ha camminato a piedi da casa sua fino alla sartoria impugnando il fucile con il quale ha fatto fuoco. Poi è tornato nel suo appartamento, è sceso in garage e si è impiccato. In casa dell'uomo c'erano tre fucili e due pistole.

     

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    A trovare la donna in una pozza di sangue nel parcheggio dell'azienda sono state alcune colleghe che stavano andando al lavoro: hanno chiamato i soccorsi ma era ormai troppo tardi. Le indagini avrebbero accertato che la vittima non avrebbe mai denunciato minacce o molestie da parte dell'uomo: i colleghi di Giuseppina avrebbero però riferito che da giorni era preoccupata per alcuni messaggi intimidatori che Sussa le avrebbe inviato.

     

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    Rivelazioni che la donna avrebbe fatto in sartoria; tutti sapevano che era stata lei ad interrompere quella relazione tormentata e durata circa un anno. Lui però avrebbe continuato a cercarla e ieri mattina, ben conoscendo gli orari di lavoro della sua ex, ha aspettato che arrivasse davanti all'azienda per ucciderla. I carabinieri hanno raccolto le testimonianze dei parenti e degli amici più stretti allo scopo di approfondire ogni aspetto della loro relazione.

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    «C'è tanto sgomento nella nostra comunità per quanto avvenuto. È tutto inaccettabile - ha detto il sindaco di Villa Castelli, Giovanni Barletta - facciamo tanti convegni, tante iniziative contro la violenza sulle donne e i femminicidi e, purtroppo, ci troviamo davanti a dei ragazzi poco più che ventenni privati della loro madre in maniera così dolorosa.

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    Conoscevo personalmente la donna e mai avrei pensato che potesse accadere quanto avvenuto. Come amministrazione continueremo a dare sempre più valore ad iniziative che possano sensibilizzare sul tema». «Quella di oggi è la settantottesima donna uccisa dall'inizio dell'anno. Una storia che si ripete senza soluzione di continuità, che potrebbe essere stata generata - afferma Elisabetta Aldrovandi, presidente dell'Osservatorio nazionale sostegno vittime - da violenze domestiche non denunciate».

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