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(ANSA) - Il direttore del controspionaggio dell'intelligence colombiana (Dni), Edwin Chavarro, è stato sollevato dall'incarico per presunti legami con la vicenda dello spionaggio a membri della Corte Costituzionale.
"C'è stata una segnalazione concreta (su Chavarro) da parte di magistrati della alte corti e abbiamo provveduto a togliere qualsiasi dubbio con questa decisione anche se non sono emersi elementi che facciano sospettare di una sua implicazione nello spionaggio", ha affermato il direttore della Dni, Carlos Ramon Gonzalez, in un'intervista all'emittente 'W Radio'.
Lo scorso fine settimana il giudice della Corte, Jorge Enrique Ibañez, aveva denunciato l'intercettazione del suo telefono e il pedinamento di una persona del suo ufficio e di suoi familiari. Il governo di Gustavo Petro ha negato di aver autorizzato lo spionaggio o il monitoraggio di oppositori e giudici, ma ha comunque ordinato un'indagine interna per "accertare possibili circostanze irregolari" nei "processi e procedure" di almeno due organismi governativi.
COLOMBIA: IL GOVERNO ASSICURA INDAGINI SU ACCUSE DI SPIONAGGIO
(ANSA) - BOGOTÁ, 25 GIU - Il governo colombiano ha negato di aver autorizzato lo spionaggio o il monitoraggio di oppositori e giudici, ma ha comunque ordinato un'indagine interna per "accertare possibili circostanze irregolari" nei "processi e procedure" di almeno due organismi governativi.
L'ordinanza emessa dal Dipartimento amministrativo della presidenza (Dapre) riguarda l'Ufficio stampa e la Direzione tecnologia, ed è conseguenza della denuncia di un magistrato della Corte costituzionale e della decisione della Procura di indagare su possibili irregolarità. Durante lo scorso fine settimana si è appreso che il giudice Jorge Enrique Ibañez ha denunciato una presunta intercettazione del suo telefono e il pedinamento di una persona del suo ufficio e di suoi familiari.
Di fronte a queste accuse che coinvolgono il governo, il Dapre ha dichiarato ieri di aver contattato "le autorità competenti per rendersi disponibile nel quadro dell'indagine in corso", escludendo che organi governativi possano operare azioni di spionaggio o intercettazione telefonica. Da parte sua il presidente Gustavo Petro ha sottolineato che "fin dal primo giorno di governo", l'ordine impartito ai servizi segreti "è di non operare contro l'opposizione, la stampa o i tribunali". Sono stato esplicito, ha concluso, che "l'intelligence statale si dedica alla persecuzione dei crimini più gravi".
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