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    ''SONO FURIOSA CON ARCURI'' - IL COMMISSARIO CHE AVEVA UN SOLO COMPITO (TROVARE LE MASCHERINE) PER ORA HA SOLO DISPENSATO BORIA A DESTRA E A MANCA. LA PRESIDENTE DEI FARMACISTI LOMBARDI: ''LE MASCHERINE CHE HA PROMESSO IN TV NON SONO MAI ARRIVATE. NON SAPPIAMO COSA RISPONDERE AI CLIENTI, SIAMO TEMPESTATI DI ORDINI. ABBIAMO DOVUTO SVENDERE A 50 CENT QUELLE PAGATE CINQUE VOLTE DI PIÙ E ORA NON ABBIAMO PIÙ NULLA''


     
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    Patrizia Floder Reitter per ''La Verità''

     

    Annarosa Racca, presidente Federfarma Lombardia è «profondamente arrabbiata» perché le mascherine monouso promesse dal commissario straordinario, Domenico Arcuri, non stanno arrivando.

    Nel frattempo, la bozza del decreto legge Rilancio indica un costo massimo di vendita di 1,50 euro ciascuna, ignorando il prezzo politico dei 61 centesimi, contrattato del manager prestato all' emergenza e che scontenta tutti.

     

    Da quanto tempo state aspettando le mascherine?

    «Da settimane. Da quella domenica sera in cui Arcuri le annunciò per il mattino seguente. Sono furiosa, io e tutti i farmacisti italiani. Non sappiamo che cosa rispondere alle richieste dei clienti, siamo tempestati di ordini, non riusciamo a soddisfare nessuno».

    DOMENICO ARCURI MASCHERINA DOMENICO ARCURI MASCHERINA

     

    Nella fase due l' uso dei dispositivi di protezione individuale è essenziale, ci continuano a ripetere.

    «Però intanto abbiamo dovuto svendere a 50 centesimi quelli che avevamo acquistato a prezzi diversi, pagandoli quattro, cinque volte di più. È stato detto che verremo rimborsati, per il momento il danno economico rimane. Oggi possiamo garantire solo le Ffp2 e Ffp3 ma delle mascherine chirurgiche calmierate non se ne vede una, non sono ancora in commercio. Proprio adesso che sono indispensabili per uscire di casa senza provocare una seconda, preoccupante ondata di contagi».

     

    Il protocollo è stato siglato una settimana fa, dopo l' accordo con Federfarma nazionale. I dispositivi devono essere prodotti.

    «A parte il fatto che il protocollo io non l' avrei firmato nemmeno sotto tortura, perché prima avrei chiesto se le mascherine ci sono, quelle monouso con codice Uni en 14683 che sono le uniche indicate nell' ordinanza. D' accordissimo sul venderle a bassissimo prezzo, ma in quel momento c' erano solo quelle che arrivavano dalla Cina. Nel documento si parla di aziende italiane, individuate dalla Protezione civile, che devono avere l' autorizzazione alla produzione e alla vendita dall' Istituto superiore della sanità. Dai grossisti, poi, queste mascherine arriveranno a noi. Servono tempi tecnici che non sono stati indicati. Troppa imprecisione, per questo io ripeto al commissario Arcuri: quando ce le mandate? Ne abbiamo bisogno assoluto. Ma di quelle giuste, perché poi ci fanno controlli continui».

     

    arcuri arcuri

    Federfarma doveva esigere più chiarezza?

    «Bisogna farsi sentire di più. Servono certezze. Ogni giorno rischiamo di ammalarci».

     

    Quando prevede che arriveranno le mascherine?

    «Me lo sto continuando a chiedere. Quanto tempo ci vuole per produrre una mascherina? Dappertutto si legge di aziende che le stanno fabbricando, dove finiscono?

    Non è come sperimentare un vaccino».

     

    Dopo il patto siglato da Arcuri con l' associazione dei distributori, le mascherine chirurgiche di Stato in realtà dovrebbero costare al pubblico 61 centesimi, cioè 50 centesimi più Iva.

    «Iva che è rimasta al 22%, un' imposta di lusso. I farmaci l' hanno al 10%, moltissime medicazioni al 4%. Non si capisce perché il governo non l' abbia ancora tolta dai Dpi».

     

    Ai clienti che cosa spiega?

    «Non è simpatico dover dire che le mascherine italiane previste dalla Protezione civile ancora non ci sono e che il prezzo non è 50 centesimi, come hanno sentito in tv, perché il governo ci ha lasciato sopra l' Iva».

    luigi di maio domenico arcuri fabrizio palermo luigi di maio domenico arcuri fabrizio palermo

     

    Qual è il vostro margine di guadagno?

    «Dieci centesimi».

     

    Ha detto di essere arrabbiata anche perché i farmacisti sono rimasti fin da subito in prima linea, sempre aperti e con poche mascherine a disposizione.

    «Il nostro contributo è stato determinante nella lotta contro il coronavirus, non abbiamo mai fatto mancare i farmaci e abbiamo aiutato le persone a difendersi da questo maledetto Covid-19 recuperando gel disinfettanti e mascherine, sulle quali ha regnato per mesi la confusione totale. Servono, non servono: noi che cosa dovevamo rispondere a chi ce le chiedeva? Abbiamo avuto 14 colleghi morti per l' infezione, tanti si sono ammalati».

     

    mascherine farmacisti mascherine farmacisti

    La Regione Lombardia è stata anche la prima a permettere il numero di ricetta elettronico, senza dover andare dal medico.

    «Un accordo voluto dalla Federfarma che presiedo, proprio per evitare il rilascio del promemoria cartaceo che implicava spostamenti pericolosi per i pazienti, consentendo di ritirare i farmaci solo con il codice Nre. Abbiamo cercato di aiutare il più possibile i cittadini e adesso dobbiamo dire loro che il governo ancora non provvede con le mascherine che ha reso obbligatorie?»

     

    mascherine farmacisti mascherine farmacisti

    Ieri il presidente dell' Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ha detto che per contenere la diffusione del contagio tra la popolazione vanno bene anche le mascherine fai da te, «multistrato e uno può confezionarle in proprio». Ma che messaggi si stanno dando ai cittadini italiani?

    «Non si può tornare indietro, tutti gli scienziati affermano che ci vogliono protezioni valide, giuste, raccomandate per vincere l' epidemia.

    AMUCHINA E MASCHERINE TERMINATE IN UNA FARMACIA A PALERMO AMUCHINA E MASCHERINE TERMINATE IN UNA FARMACIA A PALERMO

    Sa che cosa temo che voglia significare questa dichiarazione? Che le mascherine promesse dalla Protezione civile non arriveranno e che dovremo aspettare ancora chissà quanto tempo prima di averle».

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