1 - SORGENIA, LE BANCHE CHIEDONO AI SOCI 200 MILIONI IN PIÙ
F.Mas. per il "Corriere della Sera"
Restano distanti le posizioni tra la Cir della famiglia De Benedetti e le banche creditrici sulla complessa partita della ristrutturazione di Sorgenia, la società di energia gravata da 1,86 miliardi di debito di cui 600 milioni in eccesso. Dopo l'infruttuosa maxi-riunione della scorsa settimana tra i vertici di Cir - Rodolfo De Benedetti e Monica Mondardini - e gli amministratori delegati dei principali istituti (Fabrizio Viola di Mps, la più esposta, Federico Ghizzoni di Unicredit, Gaetano Micciché di Banca Imi, Pierfrancesco Saviotti del Banco Popolare, Victor Massiah di Ubi Banca, Giuseppe Castagna di Bpm) lunedì a Milano si terrà un nuovo summit tra le banche (e non escluso che vi partecipino di nuovo vertici) per decidere i prossimi passi.
Mentre il socio austriaco Verbund ha già detto di non voler più investire in Sorgenia, Cir è pronta a fare la propria parte (cioè a mettere denaro fresco) a condizione che la ristrutturazione serva al piano industriale e venga concesso nel frattempo uno standstill. L'idea sarebbe di mettere sul tavolo non più di 100 milioni, mentre le 21 banche creditrici vogliono un impegno di 300 milioni per concedere un haircut sui debiti: a meno di un alleggerimento delle posizioni originarie, la significativa distanza sembra preludere a una prossima fumata nera.
In quel caso, ha spiegato Cir, Sorgenia avrebbe liquidità solo per un mese, essendo già state revocate o sospese le linee di credito. E sul mercato c'è chi considera conveniente per Cir non investire ancora in Sorgenia: un report di Equita sim suggerisce alla holding di azzerare il valore di Sorgenia in bilancio e di non partecipare alla ricapitalizzazione, mantenendo in cassa i 350 milioni netti del Lodo Mondadori, che potrebbero servire alle altre attività del gruppo e a un eventuale rimborso anticipato dei 259 milioni del bond 2004, possibile proprio a causa della crisi di Sorgenia.
CARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERA2 - PIÙ DONNE NEI CDA SVOLTA-MERITOCRAZIA
M.C.D. per il "Sole 24 Ore" - Nei consigli di amministrazione delle quotate siedono sempre più signore. Merito della legge Golfo-Mosca, che ha imposto la presenza minima di donne nei cda in rinnovo. Spencer stuart Italia, società di ricerca di personale, ha scomposto i consigli di amministrazione delle prime 100 società in ordine di capitalizzazione all'aprile 2013. Ebbene: su 113 donne solo 61 sono le new entry; le altre avevano già qualche esperienza nei board. Delle 61 consigliere di prima nomina 11 sono collegate alla proprietà o al management. Per relatori e testimonial invitati dall'Ordine dei dottori commercialisti di Milano per discutere di governance e diversità, la legge Golfo Mosca è un punto di passaggio: è stata varata per aiutare le donne, ma se riuscirà a introdurre più meritocrazia farà bene a tutto il Paese.
3 - I TANTI OSTACOLI DELLA VENDITA DI QUOTE SEA
S.Mo. per il "Sole 24 Ore" - Si torna a parlare della vendita di quote di Sea, società aeroportuale di Linate e Malpensa. Il comune di Milano, azionista di maggioranza, ipotizza la cessione di circa il 10% alla Regione Lombardia. Ma al di là delle dichiarazioni politiche, bisognerà valutare alcuni aspetti "tecnici" in grado di mettere un punto alle trattative prima ancora di iniziarle: la possibilità di cessione diretta di azioni, senza gara, tra enti pubblici (per una quota al di sopra del 5%, su cui si è espressa recentemente anche l'Enac); il diritto di covendita del socio privato di Sea, F2i; la reale disponibilità finanziaria della Regione, che intanto lamenta i tagli ai trasferimenti statali per il trasporto pubblico locale.
4 - ATLANTIC 1 NAVIGA SOPRA IL PREZZO D'OPA
P.De. per il "Sole 24 Ore" - Gli investitori scommettono su un rilancio nell'Opa promossa da Oceano Immobiliare, controllata in maniera indiretta da Blackstone, sul fondo Atlantic 1 che fa parte della scuderia di IDea Fimit. Da due giorni la quota viene scambiata in Borsa al prezzo di 305 euro, due euro sopra il valore offerto lunedì 17 febbraio da Oceano, quei 303 lordi comprensivi dei proventi e di un rimborso parziale individuati nell'ultimo rendiconto.
Le voci di mercato nei giorni scorsi avanzavano già l'ipotesi di una contro-Opa perché il prezzo offerto da Blackstone sarebbe basso rispetto al reale valore del fondo, che ha immobili di buon livello (rendono circa l'8 per cento) e sono quasi completamente affittati. Gli unici spazi sfitti si trovano infatti nel palazzo dell'Informazione di piazza Cavour a Milano. Ma chi potrebbe essere interessato al rilancio? Qualcuno dice la stessa IDea Fimit che non vuole farsi scippare un fondo gioiello, altri propendono per l'offerente, che volontariamente avrebbe fissato una cifra contenuta per testare il mercato. Fatto sta che oggi chi ha le quote guadagna di più vendendole sul mercato che consegnandole all'Opa.
mario greco5 - ORA SOLO BUSINESS NELL'AGENDA DEL LEONE
R. Fi. per il "Sole 24 Ore" - Chiusi i conti con la passata gestione, l'amministratore delegato delle Generali, Mario Greco torna ad occuparsi di core business. Dopo la decisione del cda della compagnia triestina di avviare una causa davanti al giudice del lavoro nei confronti degli ex vertici Giovanni Perissinotto e Raffaele Agrusti, a Trieste si guarda ora ai target del piano industriale.
Primo fra tutti, il processo di dismissioni che prevede di raccogliere 4 miliardi entro il 2015 e che allo stato attuale è già stato realizzato per oltre il 60%. In quest'ottica, evidentemente, la valorizzazione di Bsi potrebbe rappresentare un tassello chiave. Quello, cioè, che porterebbe le Generali davvero a un passo dal centrare quel target. A quel punto Greco, con una squadra manageriale completamente rinnovata (di ieri la nomina di Santiago Villa nuovo ad di Generali Spagna), potrà davvero concentrarsi sullo sviluppo e far crescere la nuova Generali.