Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “la Stampa”
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Se lo avesse saputo per tempo, forse Meloni non avrebbe puntato le sue carte in Europa su Von der Leyen. E ora che la candidata a succedere a se stessa alla guida della Commissione Europea sta incontrando un ostacolo dopo l'altro, fino a essere considerata una sorta di "anatra zoppa", che difficilmente riuscirà nel suo intento, la premier italiana vorrebbe sganciarsi, ma non è così facile.
Le ultime difficoltà VdL le ha trovate negli sviluppi dell'inchiesta giudiziaria sul colossale acquisto di vaccini Pfizer concluso al livello dell'Unione e grazie all'impegno della presidente della Commissione. Una decisione presa sul filo dell'emergenza pandemia, e salutata a suo tempo, nel 2021, come una prova di compattezza dei Paesi membri in un momento così difficile.
URSULA VON DER LEYEN - GIORGIA MELONI - OLAF SCHOLZ
Ma ora sono i comprovati rialzi di prezzo dei vaccini e il rifiuto, finora, di VdL di fornire dettagli sulla trattativa con l'amministratore delegato della Pfizer al New York Times a rendere più instabile la condizione della Presidente. E, di conseguenza, anche quella di Meloni, che ne ha fatta la sua principale alleata in Europa, causandole perfino qualche inconveniente - vedi resistenze di Macron all'alleanza con una delle leader della destra.
GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN
Meloni reagisce preparandosi a candidare il ministro Fitto come candidato dei Conservatori […] Ma […] Salvini non si lascerà sfuggire l'occasione degli inconvenienti giudiziari della Presidente per cercare di ribaltarne gli effetti sull'alleata-[…] […] il leader della Lega […] ha assegnato a se stesso un compito quasi impossibile: fermare l'emorragia di voti che […] vede la Lega a meno di un terzo dei voti conquistati nelle […] europee del 2019 […]
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