Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
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La Spagna conferma la sua agonia di grande squadra e rafforza l' idea di un cambiamento inevitabile nelle gerarchie, German. In 90 anni di mondiali hanno vinto solo 8 squadre. Di quelle 8, una non è nemmeno arrivata alla fase finale (Italia), tre sono già state eliminate (Spagna, Germania, Argentina).
Vengono avanti squadre rare come Russia e Croazia. E il fatto che entrambe abbiano passato il turno ai rigori conferma che la mancanza di idee complessive è diventata la vera idea del gioco attuale.
È un calcio diverso perché sta cambiando. Non è affatto chiaro dove ci porterà perché è diventata quasi introvabile la diversità. Vedere attaccare la Spagna senza mai riuscire a tirare in porta mostrava un calcio ormai quasi inguardabile. Il possesso palla ha significato soluzione universale, non rischiare più né un lancio, né un dribbling, dimenticare il difficile. Ma ottenendo questo, dimenticando il complesso, diventiamo tutti uguali, a che serve avere giocatori migliori?
spagna eliminazione
L' attualità sta chiedendo una dote in più, il controllo completo di se stessi, più semplicemente trovare la propria continuità in un torneo sfinente, saperlo sdrammatizzare fino a farselo amico. Intanto la Croazia ha superato la Danimarca vincendo la sua crisi di mezzo cammino. Per una partita si è persa. Di solito in passato per questo andava fuori. Modric è andato oltre, ha sbagliato perfino il rigore che poteva essere decisivo. Questo rende la Croazia molto appetibile perché ha già giocato il suo errore.
2. I LIMITI DELLA LIGA
Gigi Garanzini per la Stampa
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Nemmeno in un bel Mondiale può sempre essere festa. Così, dopo un sabato di gran gala è arrivata la domenica di quaresima.
La Spagna ha tradito, la Croazia si è comunque smarrita, di bel calcio se n' è visto poco. E sempre meno se ne vedrà, se nella parte bassa del tabellone il primo quarto sarà Russia-Croazia. Con i primi miracolati dal suicidio della Spagna, e i croati in netta flessione dopo i fasti del girone.
Due partite assai diverse tra loro ma ugualmente noiose: di quelle che sembrano non finire mai anche senza supplementari, figurarsi con. Riscattate alla fine dalle prodezze dei due portieri, Subasic e Schmeichel, che hanno fatto a gara a parare rigori. Ha deciso Rakitic, dopo l' errore di Modric. Fortuna che oggi torna il Brasile, dopo una giornata così se ne sente il bisogno.
La notizia di giornata ovviamente è l' eliminazione della Spagna. Formalmente per i rigori finali sbagliati da Koke e Aspas, nella sostanza per non aver mai, dicesi mai dato un minimo di profondità al suo possesso palla.
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Così ossessivo e così sterile da reclamare, una volta di più, una citazione breriana delle più celebri: la masturbatio grillorum. Da Ramos a Busquets, da Busquets a Koke, di nuovo a Ramos, a Silva, a Jordi Alba, un' altra volta a Ramos che non si sa mai e da qui a Isco. Che era il più tonico, ma anche il più veneziano, e anziché a due tocchi come gli altri giocava a cinque, e davanti Diego Costa e Asensio a muoversi, senza esagerare, e a non vederla mai. E gli altri, i russi, tutti ben chiusi negli ultimi trenta metri senza nemmeno la tentazione di andarsela a giocare di tanto in tanto. Con questa differenza.
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Che partendo con l' idea ben precisa dei supplementari e dei rigori la Russia ha centrato il suo obiettivo, molto, ma molto al di là della sua assoluta modestia. Mentre la Spagna, tecnicamente superiore di un paio almeno di categorie, pur avendo trovato subito un fortunoso vantaggio non ha mai seriamente provato a evitare la lotteria, se non nei minuti finali.
Perdendola con pieno merito. E con una sola attenuante, a pensarci.
Che il loro è sì il campionato più bello: ma i gol li segnano Messi, Ronaldo, Suarez, Griezmann.
Gli autoctoni meno, molto meno.