Matteo Meneghello per www.ilsole24ore.com
Il gruppo Davide Campari chiude il 2019 con un fatturato di 1,842 miliardi e un utile di 308 milioni (0,055 euro il dividendo per azione proposto, in crescita del 10% sull’anno precedente), e annuncia l’intenzione di trasferire in Olanda la sede legale (mantenendo quella fiscale in Italia). Una scelta, spiegano gli amministratori, legata alla volontà di proseguire nel percorso di crescita per linee esterne, potenziando inoltre il sistema di voto maggiorato.
CAMPARI
Nel 2019 il gruppo ha aumentato il valore delle vendite del 5,9%, con una performance organica guidata dalle principali combinazioni di prodotto e mercato a elevata marginalità, nonostante le attività di destoccaggio in Giappone e Sud Africa, in previsione di cambiamenti negli assetti distributivi. L’Ebit rettificato ha raggiunto 408 milioni (+6,7%). L’utile netto rettificato è stato di 308,4 milioni. Il debito finanziario netto scende a 777,4 milioni, guidato da una positiva generazione di cassa, al netto delle acquisizioni e delle cessioni di attività non strategiche.
«Guardando al 2020, le nostre prospettive rimangono bilanciate in termini di rischi e opportunità, in un contesto caratterizzato da persistente incertezza macroeconomica e volatilità delle valute, in particolare nei mercati emergenti. Siamo fiduciosi circa il conseguimento di una crescita a valore dell’Ebit nel 2020, guidata dalle principali combinazioni di prodotti a elevata redditività nei mercati chiave del Gruppo» ha commentato il ceo, Bob Kunze-Concewitz.
luca garavoglia campari
Il cda ha inoltre, come detto, deliberato di sottoporre agli azionisti la proposta di trasferire la sede legale della società in Olanda, trasformando la società in una Naamloze Vennootschap (N.V.) regolata dal diritto olandese. Questa scelta non comporterà riorganizzazioni delle attività operative e gestionali. Al trasferimento in Olanda si accompagna il rafforzamento del voto maggiorato già in vigore attraverso un meccanismo di azioni speciali che prevede l’attribuzione di 2, 5 e 10 voti per ciascuna azione ordinaria detenuta per un periodo di 2, 5 e 10 anni, il mantenimento dello status quo ante per gli azionisti titolari del voto maggiorato mediante assegnazione di azioni a voto speciale.
campari
È previsto il diritto di recesso per gli azionisti che non concorreranno all’adozione delle delibere sull’operazione, che avverrà nell’assemblea del 27 marzo 2020: il prezzo di liquidazione deciso è di 8,376 per azione Campari, pari alla media aritmetica dei prezzi di chiusura nei sei mesi precedenti l’avviso di convocazione. L’azionista di controllo Lagfin, titolare del 51% del capitale emesso di Campari e del 65,3% dei diritti di voto, «ha confermato il proprio supporto di lungo termine alla strategia e alle prospettive del gruppo Campari e il proprio sostegno all’operazione» e si è impegnato ad acquistare le azioni oggetto di recesso fino a un controvalore massimo di 76,5 milioni.
«Con il trasferimento della sede legale in Olanda e il potenziamento del sistema di voto maggiorato attraverso l’introduzione di un nuovo schema di azioni a voto speciale - ha detto il ceo - intendiamo adottare una struttura flessibile del capitale sociale che possa ulteriormente supportarci nel perseguimento di opportunità di crescita anche per linee esterne e valorizzare in misura crescente un azionariato con orizzonte d’investimento a lungo termine, coerentemente con il nostro orientamento strategico».
CAMPARI JESSICA ALBA