FULVIO BIANCHI per repubblica.it
Spadafora
Allarme fra i calciatori: i massimi dirigenti dell'Aic (Tommasi, Calcagno, Grazioli) sono subissati di telefonare dei giocatori di tutte le categorie, sempre più preoccupati per l'evolvere della situazione coronavirus.
C'è il timore che questa stagione non possa essere completata: in caso di un calciatore positivo (o un allenatore o un massaggiatore), tutta la squadra deve essere messa in quarantena per due settimane e deve essere effettuato il tampone almeno a quelli che negli ultimi tempi sono entrati in contatto con la persona contagiata. La Lega di serie A ha tenuto ieri un incontro, via Skype, con tutti i medici sportivi e non può che adeguarsi alle disposizioni del governo. Questo il comunicato da via Rosellini: "La Lega ha sempre agito e sempre agirà in rispetto di tutte le decisioni del governo e delle istituzioni competenti".
La Lega si è trovata in serie difficoltà con il calendario, molto compresso: d'altronde i club non hanno voluto iniziare la stagione prima, in agosto, e tantomeno in questi anni hanno studiato come scendere da 20 a 18 squadra.
Ora si trovano nei guai seri, e litigano furiosamente fra loro. Damiano Tommasi, ieri, ha lanciato l'allarme per quanto riguarda gli Europei (12 giugno-12 luglio), edizione n.16: 24 squadre, 12 città europee, 12 stadi, inaugurazione a Roma, finale a Londra. Non esiste un piano B dell'Uefa, la manifestazione non può slittare più avanti. O si può tenere in quelle date, o viene cancellata. C'è ancora tempo, per fortuna, ma il rischio che salti è sempre più consistente, anche perché migliaia di persone viaggerebbero in tutta Europa. Oggi non sarebbe di sicuro possibile, o giugno si spera, col caldo, che l'emergenza sia finita.
vincenzo spadafora foto mezzelani gmt 15
Ma nel mondo del calcio italiano, si sta pensando anche alla possibilità che in caso di annullamento degli Europei, il campionato di serie A possa slittare a giugno, e non concludersi il 24 maggio come previsto adesso. In questo caso si troverebbero altre date per eventuali recuperi, Coppa Italia inclusa. Ma è tutto ancora in altissimo mare. Intanto, dopo l'intervento di ieri di Forza Italia (vedi Spy Calcio del 5 marzo), anche Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, chiede al governo la trasmissione in chiaro delle partite, almeno sino al 3 aprile e solo per la massima serie. E' stata la senatrice Daniela Sbrollini che ha presentato una interrogazione con carattere di urgenza al ministro dello sport, Vincenzo Spadafora. Il governo dovrebbe fare un decreto legge per motivi di ordine pubblico perché il contratto della Lega di serie A prevede solo trasmissioni in pay tv. Sky comunque ha una sua emittente, Tv8, che trasmette in chiaro. Anche se Rai e Mediaset si erano già fatte avanti.
vincenzo spadafora foto di bacco
"Il governo attraverso il ministro dello Sport si attivi immediatamente con un provvedimento d'urgenza al fine di consentire a tutti i cittadini di poter veder in chiaro e gratuitamente le partite del campionato di serie A di calcio per tutto il periodo emergenziale per il Coronavirus". È la richiesta dei deputati di Fratelli d'Italia, Alessio Butti, Paola Frassinetti e Federico Mollicone, contenuta in una interrogazione urgente al ministro dello Sport.
"Considerata la grave situazione emergenziale per il diffondersi del Covid 19 - scrivono i deputati di Fdi - e il continuo sacrificio per i cittadini chiamati a restare il più possibile in casa nelle prossime settimane, si rende necessario, dopo il provvedimento del governo che obbliga a disputare le partite di tutti i campionati sportivi a porta chiuse, imporre ai licenziatari dei diritti televisivi delle partite di calcio a trasmettere anche in chiaro, o quantomeno (date le limitazioni tecnologiche per le c.d. Ott, che non sono in grado di poter trasmettere in chiaro sul digitale terrestre) ad aprire, senza costi per la lega e per i tifosi, gli accessi alle loro piattaforme per tutto il tempo in cui le partite dovranno essere disputate a porte chiuse.
Sono, inoltre, destituite di ogni fondamento le notizie apparse in questi giorni sulla stampa nazionale secondo cui non sarebbe possibile trasmettere le partite del campionato in chiaro perché la legge Melandri prevede che i bandi di assegnazione dei diritti non coprano i diritti in chiaro. Il decreto Melandri copre tutti i diritti, sia quelli a pagamento, sia quelli in chiaro. Tanto è vero che da almeno 10 anni i bandi della Lega Pro e della Lega Basket, predisposti sulla base del decreto Melandri, hanno assegnato alla Rai il diritto di trasmettere in chiaro le partite dei rispettivi campionati".
PAOLO DAL PINO
In serata il ministro Vincenzo Spadafora ha inviato al presidente della Figc, Gabriele Gravina, e per conoscenza al Presidente della Lega calcio Serie A, Paolo Dal Pino, una lettera per chiedere di valutare le eventuali condizioni per trasmettere in chiaro le competizioni di Serie A almeno della prossima giornata di campionato. "Questo in considerazione dei forti disagi cui èchiamata la popolazione in questo momento difficile e in ottica di salvaguardia della salute". Ha spiegato il ministro:
PAOLO DAL PINO
"Nell'attuale fase di emergenza sanitaria - dalla quale il Paese uscirà, ne sono certo, più forte e unito di prima - lo sport, come molti altri settori della vita sociale e culturale, sta subendo inevitabili conseguenze. Il mondo del calcio, per la passione che suscita e la grande rilevanza che lo contraddistingue, anche in proiezione estera, è certamente tra i settori più esposti".
"Superata la fase di primo confronto sulle soluzioni volte a fronteggiare al meglio l'emergenza - continua la lettera di Spadafora - ed essendosi chiarito, al netto di comprensibili diverse sensibilità, il quadro delle misure vigenti nelle prossime settimane, ritengo opportuno sottolineare la vocazione più autentica dello sport, e quindi del calcio, e cioè quella di unire e consentire a tutti di godere uno spettacolo emozionante, senza ansie, né paure.
E' con questo spirito che Le chiedo, in questa delicata contingenza, di verificare se favorevoli condizioni, rispettose della normativa vigente e degli accordi in essere, possano eventualmente consentire la libera fruizione televisiva di imminenti competizioni calcistiche di cui si prevede la disputa a porte chiuse". Per Spadafora "ciò costituirebbe un bellissimo segnale verso tutti gli italiani, ma anche un modo per limitare i disagi associati alle misure di contenimento in essere e, addirittura, di cooperare attivamente al raggiungimento delle loro stesse finalità. Confido nella Sua azione di impulso e nella disponibilità di tutti gli attori coinvolti a volersi confrontare e rendersi protagonisti di un grande messaggio all'Italia e all'Europa".
vialli gravina mancini
Gravina si era già espresso a favore per un paio di partite in chiaro, ma l'ultima parola spetta alla Lega di A. La Rai intanto si è fatta di nuovo sotto, sostenendo che è servizio pubblico e copre tutto il territorio. Ma la Lega di A, che detiene i diritti, è contraria alla proposta del ministro. Sky aveva proposto di dare le partite, soprattutto la partitissima Juve-Inter, oltre che in pay tv, anche su Tv8 in chiaro. Ma la cosa era finita lì. Ora con le porte chiuse torna in ballo.
Le 28 regole della Fmsi e il gruppo scientifico
Maurizio Casasco, presidente della Fmsi (Federazione medici sportivi italiani ) e membro indipendente del Consiglio di Lega serie A, è stato fra i primi a mobilitarsi. Sono stati varati 28 suggerimenti per il mondo dello sport ed è stato istituito un gruppo scientifico composto da Maurizio Casasco, Roberto Bernabei, Massimo Galli, Ranieri Guerra, Maurizio Memo, Sergio Pecorelli, Fabio Pigozzi, Carlo Signorelli, Alberto Villani.
spadafora lettera
Tardelli: "Tommasi voleva che non mi candidassi per l'Aic"
''Sfida con Calcagno per la presidenza dell'Aic? Può darsi, Tommasi mi diceva che io non potevo fare il presidente, ma il perché non lo so, ma io sono andato avanti. Lo ha detto non solo a me ma nel consiglio direttivo'': così Marco Tardelli, ex grande campione del calcio italiano, ora candidato alla presidenza dell'Aic. ''Se ho stilato un programma? Lo stiamo facendo e lo sveleremo quando ci sarà la candidatura ufficiale. La data delle elezioni dell'Aic è stata fissata per il 27 aprile ma vediamo con quanto sta accadendo per il coronavirus se bisognerà spostarla, dovranno deciderlo loro'', ha aggiunto Tardelli che può candidarsi alle elezioni essendo iscritto all'Aic dallo scorso anno. Tommasi, l'attuale presidente, non lo appoggia, come non appoggia Calcagno: avrebbe preferito un ex calciatore che ha smesso da poco tempo, ma non lo ha trovato. L'assemblea, prevista a Milano il 27 aprile, potrebbe essere spostata a Roma.
vincenzo spadafora