Al dopofestival si parla di canzoni, Baglioni rivendica il merito di averle rimesse al centro della scena e di aver privilegiato la musica rispetto allo spettacolo: “Il festival è un grande evento televisivo ma non un programma televisivo”. Poi arriva la domanda che insegue il direttore artistico dal giorno in cui ha annunciato il cast, non lo coglie di sorpresa: “Perché sono soltanto sei le donne su 24 artisti in gara?”.
renga 6
Colpa delle canzoni presentate? Baglioni risponde che sono arrivate meno proposte femminili, un fatto statistico, niente di più. Sembra finita lì e invece Francesco Renga lo interrompe, prende la parola per dare la sua “spiegazione fisica, di vocalità: la voce maschile è più armoniosa, più gradevole; invece, le voci femminili aggraziate, belle, dolci sono sicuramente poche, molte di meno di quelle maschili”.
“Potete dissociarvi”, si smarca subito Baglioni. Il pubblico rumoreggia, la conduttrice Anna Foglietta ricorda che il problema delle quote rosa riguarda anche il cinema, il Parlamento, insomma tutta la società, Renga vuol chiarire meglio: “Non è un caso che ci siano molti più cantanti maschili, è che la voce maschile ha una gradevolezza migliore, quella femminile ha frequenze diverse, vengono apprezzate veramente solo quando sono davvero speciali”.
renga 3
Amy Winehouse, Celine Dion, Nina Simone, Aretha Franklin, Mina, Angelique Kidjo, Whitney Houston, Beyoncé, Solange, Lauryn Hill, Fiona Apple, LP, Mia Martini, Arisa, Irene Grandi, Giorgia: quanta varietà, quanti stili e timbri diversi, quanta qualità.
Intanto, però, la polemica è montata: Renga è stato così costretto a far diffondere una nota informativa per spiegare il suo pensiero: “Ieri nel cercare di esprimere un concetto tecnico mi sono incartato e ho finito per dire una cosa sbagliata. Capita. E me ne scuso. Tengo solo a sottolineare che le donne sono il centro della mia vita e accusarmi di sessismo significa strumentalizzare un’opinione. Capisco che la polemica è il sale dei dibattiti e mi dispiace di averla incendiata esprimendo male un pensiero. Se dico che per una questione di frequenze una voce femminile sia più rara e per questo anche più preziosa, accetto che ci sia chi non la pensa come me ma mi ferisce chi va oltre tirando in ballo il sessismo. Ci tenevo a chiarire perché sul tema uomo/donna, che è decisamente più alto di un dibattito sulle frequenze vocali, non accetto strumentalizzazioni. Spero che le persone in buona fede capiranno che non c’è nulla di più lontano del maschilismo nel mio modo di vedere le cose. Tutto qua”.
FRANCESCO RENGA renga anna tatangelo francesco renga