Matteo De Santis per “www.lastampa.it"

jose mourinho e eva carneiro

Al Chelsea, in questo particolare e travagliato momento storico, il rumore dei nemici, tanto caro a Josè Mourinho, si fa sempre più assordante. Come se non bastassero il quindicesimo posto in Premier League, le numerose turbolenze dentro lo spogliatoio e le voci di un possibile esonero dello Special One in caso di capitombolo con il Liverpool del “Normal One” Klopp, l’ultima novità è che Eva Carneiro porterà in tribunale il club di Roman Abramovich.  

La dottoressa più famosa nel mondo del calcio, secondo quanto rivelato dal Daily Telegraph, non si è fatta tanti scrupoli ed è passata alle vie legali: causa di lavoro per l’allontanamento dal ruolo di medico della prima squadra recapitata nelle ultime ore negli uffici societari di Stamford Bridge.

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Così, dopo settimane di ripetute fumate nere nelle trattative per trovare una via d’uscita in modo consensuale, la guerra tra la Carneiro, il Chelsea e Mourinho è destinata a proseguire, a meno di un’intesa stragiudiziale, davanti a un giudice del lavoro.

Gli intenti dell’ex medico sociale e del suo team di avvocati sono chiari e bellicosi: una ricca richiesta di risarcimento danni non solo per la perdita del posto di lavoro e il mancato guadagno, ma anche per i presunti abusi verbali nei suoi confronti subiti da Mourinho in occasione della gara con lo Swansea dello scorso 8 agosto. 

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Un caso che, per la Football Association, si era chiuso il 30 settembre con l’assoluta assoluzione del tecnico portoghese, scatenando le ire della dottoressa originaria di Gibilterra.

«La FA non ha voluto sentire la mia versione dei fatti. Sono situazioni come queste – l’accusa lanciata allora da Eva Carneiro con una nota ufficiale - che rendono così difficile per le donne lavorare nel calcio.

La scorsa stagione, durante una partita con il West Ham, ho avuto un’esperienza simile con degli insulti sessisti provenienti dalle tribune. Eppure, nonostante l’evidenza dei fatti, la Football Association disse alla stampa che non era successo niente. Ecco perché per una donna è difficile imporsi in un mondo come questo».

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Ora, una settimana prima che finissero i tre mesi di tempo per appellarsi contro il licenziamento, la battaglia si sposta sul campo neutro di un giudice del lavoro. E che accada proprio in questo momento, con Mourinho nell’occhio del ciclone e a rischio siluramento, sembra tutto tranne che una coincidenza.