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    “SPERO DI CONTINUARE A LAVORARE NEI PROSSIMI ANNI” – IL PRESIDENTE (IN USCITA) DELLA CORTE COSTITUZIONALE GIULIANO AMATO RICEVE IL DOTTORATO HONORIS CAUSA IN STUDI POLITICI ALL'UNIVERSITA' "LA SAPIENZA" DI ROMA E PARLA DELLE SFIDE DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO E DELLA DEMOCRAZIA "CHE È MALATA" MA CHE "NON POSSIAMO CURARE CON L’AUTORITARISMO" – L’IRONIA SUL PRESIDENZIALISMO - AL POSTO DI AMATO COME GIUDICE DELLA CORTE COSTITUZIONALE SARA' NOMINATO IL FEDELISSIMO DEL "DOTTOR SOTTILE" MARCO D’ALBERTI, CONSIGLIERE GIURIDICO DI DRAGHI – VIDEO


     
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    GIULIANO AMATO A LA SAPIENZA

     

     

    Da quotidiano.net

    giuliano amato giuliano amato

    Il gatto e la volpe. Come spiegare meglio la politica economica dissennata della fine degli anni ’80? Il presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato usa parole semplici e i personaggi di Collodi. "Ci avevano spiegato che Pinocchio era uno sciocco a seminare soldi sperando ne nascessero degli altri. Invece in quegli anni fu dimostrato che il gatto e la volpe avevano ragione".

     

    È solo l’inizio della sua lunga conversazione con Agnese Pini, la direttrice di Qn, La Nazione, il Resto del Carlino e Il Giorno, durante la prima giornata della quarta edizione del Festival nazionale dell’Economia Civile in corso a Firenze. Da Pinocchio al Michael Douglas di ’Wall Street’ per arrivare fino a Greta, l’unica che sa parlare ai giovani. Eccola la parabola dei quarant’anni di politica ed economia che il dottor Sottile sa tracciare. "Presumo che il grande caos con il quale dovremo fare i conti nei prossimi anni – spiega – sarà più quello dello scombussolamento prodotto dal cambiamento climatico che non da questa sciagurata guerra che oggi è il fatto dominante nella nostra vita". Perché "questa ossessione per le bollette moltiplicatesi in queste settimane non discende dal cambiamento climatico, ma dal fatto che la Russia si è messa in guerra e ha determinato questo sconquasso a proposito di un prodotto su cui ha quasi il monopolio".

    GIULIANO AMATO GIULIANO AMATO

     

    C’è spazio anche per una riflessione sulla democrazia "che è malata" ma che certo "non possiamo curare con l’autoritarismo". "Dobbiamo – invece – costituire condizioni che ci permettano di far fruttare al meglio il meglio che abbiamo. Per questo sto dicendo da tempo che credo molto alle procedure partecipative".

     

    Che una volta "quando ero giovane io" – chiosa – "avvenivano come dettato dall’articolo 49 della Costituzione attraverso i partiti". Oggi – riflette – quelle cose che chiamiamo partiti hanno pochissimo in comune con quella definizione. Ecco perché sollecito il volontariato ad assumere ancora più responsabilità di quelle che ha già. C’è un dato quantitativo: i partiti politici nella loro grande stagione contavano 4 milioni di iscritti rispetto alle migliaia di oggi, oggi invece 4 milioni di persone sono attive nel terzo settore".

    GIULIANO AMATO GIULIANO AMATO

     

    "Quarant’anni fa – lo incalza Agnese Pini – lei aveva pensato a una riforma presidenziale. Oggi i tempi sono più maturi?".

     

    Lui non rinuncia alla sua proverbiale ironia al curaro: "Il problema di rafforzare le nostre istituzioni è rimasto aperto. Oggi siamo al punto di un eccesso di richieste di fiducia al Parlamento che è diventato quello che non era".

     

     

     

    MARCO D’ALBERTI

    Antonio Lamorte per ilriformista.it

     

    Marco d’Alberti nuovo giudice della Corte Costituzionale, la nomina di Mattarella al posto di Giuliano Amato

    mario draghi giuliano amato mario draghi giuliano amato

     

    Il professor Marco D’Alberti sarà nominato, ai sensi dell’articolo 135 della Costituzione, giudice della Corte Costituzionale in sostituzione del professor Giuliano Amato. Il decreto di nomina è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi. Il professor Giuliano Amato cesserà le sue funzioni il prossimo 18 settembre. Il giuramento alla nomina del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si terrà il prossimo martedì, 20 settembre, al Palazzo del Quirinale.

     

    D’Alberti è attualmente professore ordinario di Diritto amministrativo nella Facoltà di Giurisprudenza alla Sapienza. È nato a Roma il 10 agosto 1948. Laurea in Giurisprudenza con lode, assistente di Massimo Severo Giannini alla cattedra di Diritto Amministrativo all’Università La Sapienza di Roma dal 1973 al 1977, vincitore del concorso a cattedra in Diritto amministrativo nel 1985.

     

     

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    Prima della cattedra a La Sapienza ha insegnato nelle Università di Camerino, Urbino, Ancona, alla Scuola superiore della pubblica amministrazione e nella Facoltà di Scienze politiche della Sapienza. È stato anche professore di Scienza dell’amministrazione alla Luiss (1996-97). È Senior Research Fellow della Scuola superiore di Studi avanzati della Sapienza e direttore del Master di secondo livello ”Global regulation of markets” sempre presso l’Università di Roma ”Sapienza”.

     

    Il suo lungo curriculum riporta esperienze da Visiting Scholar alle Università di Cambridge (1980 e 1981), Harvard (1982) e Yale (1987 e 1988); professore all’Università di Parigi II – Panthéon-Assas (1990 e 2005) e alla Schoolof Law della Columbia University di New York (1995). È membro dell’Académie internationale de droit comparé (dal 1998) e del Consiglio scientifico dell’Università italo-francese (dal 2009).

     

     

    MARCO D'ALBERTI MARCO D'ALBERTI

    D’Alberti è stato inoltre componente del Comitato scientifico dell’Area internazionale di Ricerca sulla dottrina sociale della Chiesa e ha fatto parte di numerose commissioni di studio e di consulenza presso la Presidenza del Consiglio e vari ministeri; fra le altre, la commissione per la Modernizzazione delle istituzioni (1985), e la commissione per l’Attuazione della legge sul procedimento amministrativo (1991). Ha presieduto la commissione per l’Innovazione amministrativa (1997) e la commissione per il Rilancio dei beni culturali e del turismo (2013).

     

     

    MARCO D'ALBERTI MARCO D'ALBERTI

    Il nuovo membro della Corte Costituzionale è stato inoltre consigliere del Cnel (1995-97); membro della commissione per la Garanzia dell’informazione statistica (1993-97); componente del Comitato scientifico della Consob (1995-97). Dal 1997 al 2004 è stato componente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. È stato il consigliere giuridico della presidenza del Consiglio di Mario Draghi e uno dei principali ideatori del decreto Semplificazioni.

     

    Il plenum della Consulta, dopo la nomina di D’Alberti, sarà di nuovo al completo, potrà nominare il nuovo presidente. Si preannuncia una corsa a tre con Silvana Sciarra, Daria De Pretis e Nicolò Zanon. Spetterà ai giudici valutare a maggioranza a chi andrà la presidenza. Tutti e tre hanno giurato lo stesso giorno, quindi non farà la differenza il principio di anzianità.

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