Valentina Errante per il Messaggero - Roma
campidoglio WHISTLEBLOWING
Andava via dall'uscita principale, spesso in sella al suo ciclomotore, anche più volte al giorno. Il badge da dipendente del Comune di Roma, Direzione Trasparenza e Anticorruzione, però, lo aveva strisciato solo al mattino, così risultava presente. Ignorava che la polizia municipale la stava osservando dopo la segnalazione anonima di un collega, una soffiata sulla piattaforma online appositamente creata per il whistleblowing in Campidoglio.
Era marzo quando il delatore ha rivelato che la dipendente, cinquantenne, con una lunga carriera alle spalle, si allontanava dall'ufficio di via Petroselli durante l'orario di lavoro. La determinazione dirigenziale che dispone il licenziamento in tronco della signora porta la data del 15 novembre e la firma del direttore del Personale Gianluca Viggiano.
Non è la prima a pagare le spese della nuova norma, già prevista dalla legge Severino e modificata appena cinque giorni fa. L'amministrazione ha deciso di non aspettare le conclusioni del procedimento penale che vede la donna imputata con l'accusa di truffa aggravata e continuata e ha deciso per il licenziamento senza preavviso. Tra marzo e giugno, per venti giorni non consecutivi, la signora è stata seguita dagli agenti della municipale delegati dall'amministrazione dopo la segnalazione anonima. E in undici occasioni è stata vita uscire dall'ufficio senza strisciare il badge.
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Risultava al lavoro e invece, una volta, gli agenti l'hanno seguita fino a un bar dell'Eur. Alcuni giorni le fughe erano più di una. Andava via, tornava e poi, di nuovo, in sella al motorino, per poi presentarsi ancora in via Petroselli. Assenze che oscillavano tra i quaranta minuti e le due ore. Nel lungo rapporto, consegnato a luglio in procura e al Segretariato generale del Comune di Roma, la polizia municipale descrive gli undici giorni in cui la denuncia anonima ha trovato conferma con gli orari di ingresso e ritorno.
L'AUTORIZZAZIONELa relazione esclude che la dipendente potesse essere fuori per servizio, dal momento che il suo diretto superiore, interpellato, ha affermato di non averla mai autorizzata, circostanza che invece ribadisce l'avvocato della donna, Giuseppe Pio Torcicollo: «La mia cliente incontrava colleghi per parlare di questioni di lavoro».
Ma i guai per la signora non si fermano qui. La pocura di Roma, dopo avere ricevuto la dettagliata nota, frutto dell'indagine interna del Campidoglio, ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di truffa aggravata. Per il pm Claudia Terracina gli elementi erano sufficienti per saltare l'udienza preliminare. Così, il prossimo 20 dicembre, dovrà presentarsi in aula al processo che la vede imputata.
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L'avvocato Torcicollo è pronto alla difesa, che dovrà sostenere a piazzale Clodio e in sede civile davanti al Tribunale del Lavoro, al quale chiederà l'annullamento del licenziamento. Da un lato ribadisce che le uscite fossero motivate da ragioni di lavoro, dall'altro contesta l'applicazione di una legge oramai modificata: da cinque giorni- dice- il Whistleblowing, prevede che il delatore sia rintracciabile da parte delle amministrazioni.
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