DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Jannik Sinner gets the break in impressive fashion! ? pic.twitter.com/yzCR2W1yDM
— US Open Tennis (@usopen) September 3, 2024
Marco Calabresi per corriere.it - Estratti
Era solo questione di tempo. La testa più libera, le gambe che girano: Jannik Sinner sapeva che anche a New York sarebbe arrivato il suo momento, quello di accelerare. La notte di New York si è illuminata d'azzurro, con il numero 1 del mondo che con il 7-6 7-6 6-1 all'americano Tommy Paul si è qualificato per i quarti di finale dello US Open.
Sinner sta cancellando stelle e strisce: quarta vittoria nel torneo, la terza contro un tennista di casa dopo McDonald e Michelsen, che lo porterà ancora una volta a sfidare Daniil Medvedev, l'avversario del trionfo a Melbourne ma anche quello del malessere a Wimbledon di cui settimane dopo sarebbe arrivata una spiegazione. Tra Jannik e Daniil sarà la tredicesima sfida: comanda 7-5 il russo, che è tornato a vincere a Londra dopo cinque ko di fila, tutte sul cemento.
Per arrivare alla sfida contro Medvedev, però, Jannik ha dovuto sudare, soprattutto a causa di una falsa partenza (non la prima in questo torneo), che lo ha portato sotto di due break nel primo set. Straordinaria la reazione, che lo ha portato a risalire da 1-4 a 4-4, ad avere un set point sul servizio dell'avversario sul 5-4 e a chiudere al tiebreak. Identico epilogo ma modalità diverse nel secondo set, filato via senza break e con una sola opportunità sul 5-5 in favore di Sinner (che in quel game era sotto 40-0), ancora più lucido nelle scelte e capace di chiudere 7-5 al primo set point.
Lo avesse vinto Paul, probabilmente ci sarebbe stata ancora partita chissà per quanto: l'americano, invece, sotto due set a zero non ha avuto più le forze per reagire, ha perso subito il servizio, con Sinner che si è invece lanciato verso il suo secondo quarto di finale a New York dopo quello perso due anni fa contro Alcaraz, già eliminato come Djokovic. Draper-De Minaur, Fritz-Zverev e Dimitrov-Tiafoe le altre sfide di un tabellone senza i due avversari «di nome» di Jannik ma comunque pieno di insidie e giocatori in grande forma.
«Penso che sia io che Tommy abbiamo giocato il nostro tennis migliore — le parole di Sinner —. Forse lui è calato un po' alla fine, ma abbiamo dato il massimo anche per questo pubblico bellissimo che ha creato una grande atmosfera. Non ho iniziato benissimo, ho fatto tanti errori. Una chiave è stata rimanere lì nel primo set senza pensare se avrei vinto o perso: nei momenti importanti, poi, ho alzato il livello e anche all'inizio del terzo set era fondamentale rimanere nella partita.
Medvedev è un giocatore da cui ho imparato tanto: ora ci conosciamo molto bene, quindi sarà una partita molto mentale, molto tattica e molto fisica. A Wimbledon ha vinto lui ma era stata una partita diversa, anche perché l'erba è una superficie in cui si gioca veramente poco. Lui qui ha già vinto e si trova molto bene». Ma anche Sinner, questo Sinner, che vuole vincere, può farlo.
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