DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
Estratto dell'articolo di Andrea Di Carlo per "la Repubblica - Edizione Roma"
Un'iniziativa che ha avuto l'effetto di spiazzare tutti, in particolar modo la città di Roma, divisa da sempre tra due fedi calcistiche così lontane e opposte, ma ora, più unita che mai, in un fronte comune per dire di no.
A cosa? Alla proposta di intitolare lo Stadio Olimpico al bomber azzurro che fece sognare l'Italia intera nell'estate del 1982, Paolo Rossi.
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Dino Zoff, storico portiere della nazionale azzurra e della Juventus, compagno di tante battaglie con il bomber azzurro, nonché leggenda dello sport italiano. «Beh, la proposta mi sorprende, senza dubbio, ma il nome di Paolo, secondo me, mette d'accordo tutti. Certo, non abbiamo vinto il Mondiale a Roma, in quel caso sarebbe stato quasi automatico, ma Paolo è davvero un nome universale».
Ma Dino Zoff che dai primi Anni 90 vive a Roma conosce molto bene l'ambiente calcistico capitolino (ha allenato la Lazio per più stagioni) e non si sorprende affatto invece del sentimento popolare che si sta manifestando in queste ore, soprattutto sui social network. «Lo capisco, è infatti una questione molto delicata per Roma e Lazio. Stiamo parlando dello Stadio Olimpico, di un concetto molto più ampio, e soprattutto del loro stadio, che sentono e vivono come lo stadio di casa. Quindi capisco che i tifosi possano non esser d'accordo. Io, per esempio, se penso a Paolo in uno stadio lo vedo esultare con le braccia al cielo, dopo un gol, nel Comunale di Torino. Ma ripeto, Paolo Rossi può mettere d'accordo tutti: io sono assolutamente favorevole».
È dello stesso avviso un altro eroe azzurro di quel Mondiale, l'urlo calcistico più famoso della storia: quello di Marco Tardelli. «Sarei molto contento di vedere uno stadio così importante con il nome di Paolo Rossi, la mia adesione a questa proposta è praticamente scontata ». Non così scontata quella dei tifosi che frequentano abitualmente l'impianto capitolino, come quelli di Roma e Lazio. Ma Tardelli non ci sta: «Ma cosa c'entra, non stiamo mica parlando delle singole squadre, parliamo dello stadio della Nazionale, dell'Italia, dove Paolo è stato un assoluto protagonista. Paolo ha girato tutti gli stadi d'Italia, ho tanti ricordi di lui, in ogni impianto della Serie A. Ma sarei molto felice di vedergli intitolato l'Olimpico per quello che rappresenta».
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