DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
IL GOLPE SVENTATO E I PENTITI: LA UEFA PERDONA SUBITO I RIBELLI
Guido De Carolis per il "Corriere della Sera"
Fallito l' attentato al calcio, è tempo di ricostruzione. La Superlega è naufragata in una notte. I club inglesi hanno guidato la Brexit dal campionato europeo chiuso, ispirato soprattutto da Florentino Perez e Andrea Agnelli, i presidenti di Real Madrid e Juve usciti da sconfitti della guerra lampo.
Non è stata però solo la spinta di tifosi e governi o le minacce di squalifica di Uefa e Fifa a portare alla dissoluzione di un progetto mal strutturato e ancor peggio presentato.
Martedì notte, i 12 proprietari dei club fondatori della Superlega e firmatari del contratto da 3,5 miliardi con Jp Morgan si sono ritrovati in conference call.
Il Chelsea, ultimo a formalizzare l' uscita, è stato il primo ad aprire la crepa, le altre inglesi (Manchester City, Manchester United, Liverpool, Arsenal e Tottenham) hanno seguito e via via sono arrivati i comunicati di addio, cui poi si sono accodate Inter, Milan, Juve, Atletico Madrid. Agnelli, capofila della rivolta, ha gettato la spugna: «Senza di loro il torneo non si può fare».
Oltre a tanti soldi, il contratto della Superlega prevedeva anche sanzioni relative alle clausole d' uscita, legate al versamento di denaro: nessuno però aveva ancora ricevuto nulla. L' adesione invece era legata a due condizioni, che ci fosse l' adesione di Uefa e Fifa oppure che si dimostrasse all' antitrust la posizione dominante dell' Uefa. I fuoriusciti hanno fatto leva su questo per sfilarsi.
Le scuse ai tifosi sono arrivate da tutti i club. L' Arsenal si è consegnato subito, oltre è andato il 71enne proprietario del Liverpool, John W. Henry.
Quasi con le lacrime agli occhi, in un video ha implorato perdono: «Chiedo scusa a tutti: tifosi, giocatori, squadra. Il colpevole sono io». In Italia l' Inter è stata la prima a salutare, a ruota Milan e Juve.
Il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, esce vincitore e dopo le minacce ha mostrato comprensione. «È ammirabile ammettere di aver sbagliato e questi club hanno fatto un grande errore.
Adesso sono tornati e so che hanno tanto da offrire, alle nostre competizioni e al calcio europeo. L' importante ora è andare avanti insieme».
Quelle del presidente non sono le parole di chi è deciso a punire, anzi. Domani il Comitato esecutivo Uefa si riunirà, valuterà il da farsi, difficile pensare di espellere dalle coppe i top club, sarebbe un danno per il movimento. La sanzione peggiore è il grave danno di immagine subito dai 12 club. Bisognerà invece trovare un punto di incontro sulla nuova Champions. Il restyling appena approvato, con partenza nel 2024, è una risposta parziale: una revisione è possibile.
Sulla stessa linea dell' Uefa il presidente della Figc, Gabriele Gravina. «Non ci sono forme di processi, condanne o vendette trasversali. Sanzioni? No, non si può sanzionare un' idea che non si è concretizzata». La Federcalcio però pensa a correttivi e rafforzerà un vincolo già esistente: si potrà iscrivere ai campionati solo chi si impegnerà a giocare le coppe Uefa.
Spingerà poi sulla sostenibilità economica: i club potranno spendere solo una percentuale fissa del loro fatturato, chi eccederà dovrà fornire immediate garanzie di copertura. Un freno alle spese folli del calcio.
Dopo il grande spavento è tempo di cambiare. Ricostruire si può.
2 - E NELL'UEFA C'È CHI INSISTE PER PUNIRE I RIBELLI
G. Zon. per "la Stampa"
Ora che la Super Lega è evaporata non la si può più usare come minaccia. E in Uefa cambiano gli equilibri.
Uno dei vicepresidenti, Karl-Erik Nilsson, della federazione svedese, fa sapere che ci possono essere sanzioni per i club che hanno provato a smontare il sistema. Sarebbe eccessivo, affrontano già i problemi di immagine, non pochi, e sarebbe un guaio per tutti reggere le conseguenze di eventuali multe o penalizzazioni. Il calcio deve ancora trovare risposte, tentare di essere più sostenibile, sanare le voragini lasciate dal Covid, raddrizzare i bilanci quindi è inutile far partire una faida.
Proprio la reiterata paura di una Super Lega ha spinto l' Europa a riformare le sue coppe e al progetto presentato mancano ancora dei pezzi. La struttura della Champions è chiara, allargata a 36 squadre, la data di partenza è il 2024: mancano però il budget e la modalità di ripartizione. Quindi la trattativa non è finita.
Ora le squadre che hanno accettato modifiche per quietare le necessità delle più grandi tentano di rinegoziare: a molti non piacciono i due posti riservati al merito storico che fanno da paracadute ai club più blasonati negli anni storti. Erano una concessione, ora suonano come un regalo a chi ha cercato un' altra strada. Torna tutto in discussione, ma altri punti della Super Lega invece potrebbero rientrare nello schema. Un sistema di fondi è allo studio per alzare il montepremi e le cifre che circolano non sono tanto diverse da quelle che stavano dietro il campionato alternativo.
La Super Lega è naufragata ed è un fallimento che lascerà traccia: se ne parlava, in modo sempre più concreto, da una decina di anni, ma almeno da quattro era un fattore in grado di incidere sui rapporti di forza. Il fantasma non esiste più, il presidente Ceferin si sente più stabile e i problemi sul fronte interno lo hanno anche spinto a un' alleanza con Gianni Infantino, il capo della Fifa.
GABRIELE GRAVINA FOTO MEZZELANI GMT100
Bisogna capire se i secessionisti rientreranno nell' Eca, l' associazione per club abbandonata in gran fretta. Domani c' è l' esecutivo Uefa, il giorno zero in cui capire che strada vuole prendere adesso il calcio.
GABRIELE GRAVINA FOTO MEZZELANI GMT99GABRIELE GRAVINA FOTO MEZZELANI GMT97
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI…
DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA…
DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ…
DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…