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Filippo Maria Ricci per gazzetta.it - Estratti
La tredicesima sconfitta stagionale, terza contro il terribile Barça di Hansi Flick, lascia il Madrid in stato di prostrazione e aumenta l’attesa per il futuro di Ancelotti. Una vittoria avrebbe dato morale anche in vista del quarto Clásico stagionale, quello di Liga dell’11 maggio a Montjuic, la sconfitta accelera gli eventi.
In ballo ci sono grandi istituzioni, il Real Madrid, la nazionale brasiliana e il Bayer Leverkusen, e personaggi di rilievo: Ancelotti, il presidente della federcalcio brasiliana Ednaldo Rodrigues e Xabi Alonso. Tutti tenuti uniti e mossi sul palcoscenico delle loro vite sportive da un grande burattinaio, Florentino Perez.
Ieri in Spagna e in Inghilterra davano per sicuro e persino imminente l’approdo di Ancelotti sulla panchina della Seleçao. Il motivo è semplice: Diego Fernandes, brasiliano che si presenta come emissario della Cbf, è in Spagna da giorni, si è fatto vedere al Bernabeu per Madrid-Arsenal e ieri alla Cartuja per Barça-Madrid e racconta di aver quasi chiuso l’accordo con Ancelotti, con dovizia di dettagli.
(...) Allora tutto è in mano a Florentino, che in questi giorni è stato vicinissimo a Carlo mostrandogli grande affetto tanto dopo la sconfitta con l’Arsenal che dopo il Clásico di coppa. Ora però deve trovare il modo, e il tempo, di dirgli addio. Generando sollievo a Leverkusen e a Rio de Janeiro. Su Marca oggi hanno già iniziato a parlare di "Questione di ore" ma Ancelotti guiderà il Madrid ancora per almeno 5 partite, quelle che restano per chiudere la Liga. Poi, come ha detto più volte: “Ringrazierò e mi toglierò il cappello di fronte a questo grande club”.
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