DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Massimiliano Gallo per ilnapolista.it
Rosica è il termine esatto. Non c’è altro verbo per fotografare l’intervista di Rosolino al Corriere della Sera. Massimiliano Rosolino è stato un grande del nuoto italiano. Ha vinto una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sydney e un altro oro ai Mondiali di Fukuoka. È stato un campione. Ha contribuito, come altri, in maniera importante a riportare il nuoto alla ribalta dello sport italiano.
È fisicamente bello e quindi ha bucato lo schermo. È spesso in tv, ha partecipato anche all’Isola del Famosi. Sulla sua pagina wikipedia è messo ben in evidenza che ha vinto sessante medaglie, lo ha ripetuto anche ieri al Corsera. Evidentemente, però, non è pienamente soddisfatto. Altrimenti si sarebbe mantenuto su Federica Pellegrini, oppure sarebbe andato giù bello dritto: in modo inequivocabile. Invece ha assunto l’atteggiamento tipico di chi rosica. Rosica perché Federica – quasi vent’anni dopo – è ancora sulla breccia. Perché, come dice lui intriso di schiattiglia (termine napoletano che non sappiamo se Rosolino conosca), “a 16 anni era già “principessa”, nonostante non avesse vinto ancora nulla”.
Che poi, a dirla tutta, a 16 anni compiuti da pochi giorni Federica conquistò l’argento alle Olimpiadi. E quell’oro lo perse per una ingenuità, non avrebbe mai immaginato che glielo avrebbe soffiato la romena Potec che nuotava in prima corsia nella parte che lei – sbagliando – non controllò con lo sguardo. Ma quella fu solo la prima di cinque Olimpiadi. E Federica ai Giochi ha vinto decisamente meno di quanto avrebbe potuto. Una volta travolta da questioni di cuore e un’altra da questioni di ciclo mestruale. Ne parlò, infrangendo l’ennesimo tabù nel mondo dello sport.
Perché, questo passaggio a Rosolino sfugge, si diventa o meglio si è personaggi non solo per quel che realizzi a livello sportivo (e già qui tra i due non c’è gara) ma per quel che riesci a porre all’attenzione dell’opinione pubblica. E in parte, senza esagerare per carità, il percorso di Federica Pellegrini è anche un percorso di emancipazione femminile. Oltre che di leadership. Ha posto temi di cui ancora si discute: i disturbi dell’alimentazione, le crisi di panico, la gestione del ciclo mestruale. E sì, è anche stata protagonista di relazioni sentimentali burrascose in cui ha rivaleggiato e sofferto senza mai apparire come la debole. Lo ha fatto anche ieri quando ha liquidato Rosolino con un video di 15 secondi su Instagram e non lo ha degnato di citazione. In più, da vera divina, ha alluso con un “eh se vogliamo fare i paladini della giustizia almeno diciamo le cose esatte”. Chissà se si riferiva al noooo di Rosolino a proposito di una presunta liaison con la fuoriclasse veneta.
Federica Pellegrini ha sempre avuto carattere. Non le ha mai mandate a dire. E non ha bisogno delle interviste per lanciare frecciate. Le sue battaglie le ha sempre combattute a viso aperto. Memorabile il suo “bla bla bla” rivolto ai giornalisti dopo una vittoria. Ha sempre bucato lo schermo. Ha sempre attirato l’attenzione su di sé, naturalmente. Che è la capacità dei grandi. Si chiama carisma. Lo fece persino quando rivelò che aveva paura di nuotare a mare.
E se vogliamo rimanere al solo ambito sportivo, ha vinto molto più di sessante medaglie. Pellegrini ha vinto sei medaglie d’oro soltanto ai Mondiali. Sei. Ha infranto undici record del mondo. Uno ancora lo detiene, quello sui 200 stile libero stabilito a Roma (sia pure con il costume gommato). Ha cominciato quando la sua rivale era Florence Manaudou oggi una signora di 35 anni con tre figlie, e ha terminato con Ledecki e Titmus. Per ripercorrere la sua carriera, servirebbe un’enciclopedia.
Rosolino si rassegni. Lui è stato un signor nuotatore, un grande del nuoto italiano, ha vinto una medaglia d’oro alle Olimpiadi: impresa che vale una vita intera. Ma non è un personaggio. Difficilmente potrà diventarlo. Quel che dice, resta di interesse limitato. Del resto della sua intervista è rimasto solo il rosicamento nei confronti di Federica. La vita va così. Bisogna godersi quel che si ha, senza stare a guardare gli altri. Soprattutto quando gli altri sono di un’altra dimensione.
ROSOLINOmarco maddaloni massimiliano rosolino pechino express
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