DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Alessandra Mammì per Dagospia
E' vero : aveva intorno Firenze e per casa Palazzo Strozzi, ma senza Franziska Nori “la Strozzina” sarebbe rimasta quel che è: una bella cantina.
Lei, curatrice italo-tedesca con solida formazione accademica artistico-antropologica, l'ha trasformata in un centro espositivo internazionale. Nel corso del tempo (7 anni di mandato e 14 mostre) ha toccato temi importanti, ottenuto prestiti importanti, convinto artisti importanti a fare opere in situ, costruito un sistema didattico e di eventi paralleli decisamente innovativo.
mostra alla StrozzinaFranziska Nori
E poi ogni mostra della Strozzina ha toccato un nervo scoperto sull'identità dell'arte e del nostro inquieto vivere. Da qual che resta della democrazia (Declining Democracy) , alla nostra coscienza travolta dal virtuale ( Virtual Identity), dall'American Dream che diventa Nightmare (chi se lo dimentica il manifesto con casetta middleclass in bilico su un baratro?) all'idea di Bellezza, fino all'ultima “Questioni di famiglia” che chiude il 20 luglio insieme ai bagagli di Franziska, la quale parte per Francoforte come nuovo direttore del Frankfurter Kunstverein, tra i più importanti centri espositivi tedeschi.
A lei tanti auguri. A noi un bravo direttore in meno.
mostra sul virtuale alla Strozzina
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