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ARTSPIA - DA MITO A MITOMANE: L'EX CLASH, PAUL SIMONON PER AUTOCELEBRARSI COME PITTORE, AFFITTA LE SALE DELL'ICA A LONDRA. ED ECCO UNA RAFFICA DI STRONCATURE. PUNK A CAPO

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Alessandra Mammì per Dago-art

 

Vien voglia di difenderlo questo povero Paul Simonon colpevole di aver portato all'Ica ( pubblico Institute of Contemporary Art iN quel del Mall–Londra, tempio britannico dell'arte puntuta) le sue pitture da motociclista fanatico.

 

 

 

Prima di tutto l'Ica con evidente disprezzo ci avverte fin dal sito che la mostra non fa parte del programma ma è praticamente evento privato. Però anche loro tengono famiglia e se vogliono mettere in mostra tutto il meglio delle scuole  ( ora in sala il Bloomberg festival) e i "piccoli geni crescono" dovranno pure fare qualche compromesso.

 

 

Quindi ben venga l'affitto (s'immagina cospicuo) a una punk star invecchiata che ha inforcato i pennelli. Ma come se non bastasse il naso storto dell'Ica ecco che arrivano le mazzate dei critici.

 

 

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Pitturaccia, noioso esercizio dilettantesco, faccia la star a casa e non rompa le scatole con i suoi hobby... è il minimo con cui è stato accolto "Mot no Bike" galleria di ritratti degli oggetti che accompagnano la vita di un militante motociclista, sigarette e uovo al tegamino compresi.

 

Il più cattivo ma anche il più argomentato tra i critici è Jonathan Jones del “Guardian” che qui linkiamo 

 

Il quale fuor di metafora schiaffeggia il musico-pittore spiegandogli che se all'epoca del punk veniva perdonato di non saper suonare uno strumento perchè bastavano la rabbia, l'energia e le viscere, dalla pittura si pretende almeno un po' di cultura.

 

 

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La naivete è perdonata agli emarginati agli sconosciuti, ma non ad una star famosa che nel bene o nel male, rappresenta e ha rappresentato una forma di cultura.

 

 

 

E poi giù altre botte. Questa mostra dedicata alla biker culture continua Jones non è neanche fetish e fa rimpiangere le foto di Dennis Hopper

perchè la carrellata di giubbotti, caschi e moto-paraphernalia resi eterni da pennellate pastose e chilate di olio grigio/nero come nafta, non producono biker feticism ma solo brutta pittura. Una cosa così scadente che mai avrebbe varcato le porta dell'Ica se non si fosse trattato di una celebrity

 

 

 

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Cosa che per Jones è  alto tradimento dello spirito del punk. "Siam contenti", conclude feroce il nostro, "che Simonon ami la pittura ma se avesse voluto fare qualcosa di punk per l'arte avvrebbe dovuto adoperarsi per tutti quei giovani creativi emarginati dal sistema, che non hanno accesso alle London Cool Galleries. Magari usando i suoi soldi per fondare un movimento o aprire uno spazio per nuovi , sconosciuti geni maledetti, non per autocelebrarsi nel tempio dell'avantgarde".

 

Perbacco!!