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“IL CALCIO È DESTINATO A MORIRE PERCHÉ NON POTRÀ SOPPORTARE I COSTI ATTUALI” – L’ALLARME DI AURELIO DE LAURENTIIS SUL FATTO CHE I PISCHELLI CONSIDERANO IL GIOCO DEL CALCIO "LENTO E NOIOSO" PREFERENDO GLI HIGHLIGHTS AI 90 MINUTI DELLA PARTITA – “PERCHÉ NON SI CAMBIA? FORSE PER FAR VIVERE TRANQUILLAMENTE QUELLI CHE OCCUPANO QUALCHE POSTO ISTITUZIONALE" - POI AURELIONE SPIEGA PERCHE' COME MASSIMO TROISI E PINO DANIELE HA SCELTO DI VIVERE A ROMA: "VORREI AVERE UNA CASA A NAPOLI MA NON SI PUO' FARE PERCHE'..." - VIDEO
Aurelio De Laurentiis vorrebbe davvero vivere a Napoli, ma c'è un motivo dietro la sua scelta di non acquistare una casa in città e rimanere a Roma ?
— Spazio Napoli (@Spazio_Napoli) September 24, 2025
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Estratto da www.tuttosport.com
aurelio de laurentiis allo stadio
[…]Questa mattina, in occasione della proiezione della prima del film dedicato al quarto scudetto del Napoli, è intervenuto il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis, affiancando il regista Giuseppe Marco Albano nella presentazione del progetto. L'occasione è stata anche un momento di riflessione sul calcio italiano, il ruolo del Sud, il futuro del Napoli e della stessa industria cinematografica sportiva. […]
NAPOLI, DE LAURENTIIS: "NOI DIFENDIAMO IL PROFONDO SUD”
[…] “Noi difendiamo il profondo Sud. Io sarei felicissimo e sono felicissimo che Palermo ad esempio sta cercando di risalire la china, spero che il Catania risalga la china. Non voglio parlare del Bari perché ci appartiene, quindi meglio di no… Però voglio dire, vedere che il Sud in qualche modo viene attenzionato anche da gruppi importanti, come quello del Manchester City, è importante". […]
“IL CALCIO È DESTINATO A MORIRE. SERVONO RIFORME VERE”
Nel corso del suo intervento, il presidente del Napoli ha poi spostato l’attenzione sulla situazione generale del calcio europeo e italiano: “Il calcio deve trovare una sua nuova strada, perché così com’è oggi concepito in Italia ed in molti paesi in Europa è destinato a morire perché non potrà sopravvivere e sopportare i costi attuali.
Mi auguro che ci sia ad un certo punto una possibilità di rivedere in che modo organizzare i campionati, in che modo organizzare il gioco del calcio affinché i ragazzini e i giovani non si distraggono come oggi fanno e regalandosi soltanto gli highlights perché durante le partite smanettano, non hanno tempo per vedere quello che loro giudicano lento e noioso e appartenente al passato".
Ha poi rincarato la dose, parlando della necessità urgente di un cambiamento: “Anche questo dovrebbe farci riflettere e farci dire ‘Come si dovrebbe cambiare questo calcio e perché non si cambia in fretta?’. Forse per far vivere tranquillamente quelli che occupando qualche posto istituzionale hanno paura che il giocattolo gli si rompa tra le mani? Ma questo non è giusto e corretto per i tanti milioni di tifosi che vorrebbero avere delle risposte meno allarmanti e più moderne".
ANTONIO CONTE - AURELIO DE LAURENTIIS
[…] "VOGLIO VEDERE COME REAGIRANNO QUANDO LO SCUDETTO NON ARRIVERÀ"
Una riflessione anche sul significato profondo del racconto sportivo: “È stato un onore per me girare questo film durante una stagione così importante. Abbiamo raccontato la contemporaneità del Napoli e continueremo a farlo. La vera sfida sarà capire come reagirà il pubblico quando uno scudetto non arriverà, perché nel calcio tutto può succedere.
L’anno prossimo, poi, festeggeremo i cento anni del Napoli, con tutta la storia che parte dai marinai inglesi fino alla fondazione ufficiale di Ascarelli nel 1926. Abbiamo pensato a un nuovo simbolo che unisca asinello e cavallo, un po’ nello stile di Jacovitti. È un modo per rendere il racconto più spettacolare e vicino anche ai bambini”.
AURELIO DE LAURENTIIS E ANTONIO CONTE DOPO LA VITTORIA DEL QUARTO SCUDETTO DEL NAPOLI
Infine, uno sguardo nostalgico ma critico alla trasformazione dell’industria cinematografica: “Una volta i film si facevano con 50-60 persone, oggi le troupe arrivano a 200. All’epoca lavoravamo 18 ore al giorno, ora siamo più tecnologici ma anche più 'viziati'. Mi piacerebbe tornare a fare film con tre persone: produttore, regista e sceneggiatore insieme, ogni giorno a discutere e migliorare. Io sono sempre stato uno che diceva ai registi: 'Rigiriamo questa scena, facciamola meglio'. È nel dubbio che nasce la bellezza.”
aurelio de laurentiis pernacchio
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