DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
1. DE LAURENTIIS: «FUORI LUOGO LE DICHIARAZIONI DI MAROTTA, IL VAR SERVE PER EVITARE ERRORI ARBITRALI»
Il presidente del Napoli interviene nel dibattito e lo fa con un comunicato da Los Angeles.
Ho letto da Los Angeles alcune dichiarazioni di Marotta, a mio avviso fuori luogo. Il rigore, a detta della stragrande maggioranza degli osservatori, non c’era. Ma soprattutto, le parole di Conte sono state chiare e sono esattamente quello che io penso e che ho sempre detto: il Var è una grande risorsa per evitare gli errori arbitrali. Non ha alcun senso dire che a volte può intervenire e a volte no.
Se c’è un errore arbitrale gli addetti al Var devono chiamare il direttore di gara. Altrimenti, si blocca la crescita del calcio e si alimenteranno sospetti. Inoltre, gli arbitri sono già in contatto diretto con il Var. Per quale motivo non dovrebbero ricevere indicazioni da chi può vedere cosa succede in campo con l’ausilio della tecnologia? Conte ha esplicitato concetti sacrosanti, gli stessi che io sostengo da anni!
E’ necessario fare in modo che non si alimentino sospetti e dubbi, e il rispetto, come sottolineato da Rocchi, dev’essere reciproco per evitare, come ha detto lui, che si incendi il campionato.
Bisogna anche sottolineare che l’arbitro dovrebbe essere scevro da qualunque condizionamento psicologico, che invece spesso c’è tra arbitri di campo e arbitri del Var. Credo sia sotto gli occhi di tutti la necessità di mettere a punto un nuovo regolamento del Var per evitare decisioni disomogenee, che ripeto, non farebbero altro che alimentare la teoria del dubbio.
ANTONIO CONTE GIUSEPPE MAROTTA
È noto, oltretutto, che spesso gli arbitri in campo non sono favorevoli all’intervento degli arbitri del Var, perchè le correzioni delle loro decisioni gli tolgono autonomia e credibilità. Tuttavia, di fronte a episodi eclatanti e a errori palesi, il Var deve intervenire, almeno richiamando l’arbitro alla visione di quanto è accaduto al monitor. Questo per il bene del calcio.
Mariani punito per l’errore, sarà retrocesso un po’ in Serie B. Per Rocchi non era rigore (Gazzetta)
Rivedrà i campi di Serie A a data da destinarsi. L’arbitro del non rigore concesso all’Inter è stato redarguito da Rocchi
2. MARIANI SARÀ RETROCESSO UN PO’ IN SERIE B, PER ROCCHI NON ERA RIGORE
Mariani, l’arbitro del non rigore concesso all’Inter e per fortuna (di tutto il calcio italiano non solo del Napoli, sarebbe successo veramente l’inferno) sbagliato da Calhanoglu, l’arbitro Mariani dicevamo sconterà il suo errore facendosi un po’ di Serie B. Lo scrive la Gazzetta dello Sport che ricorda come il designatore Rocchi non abbia affatto gradito la sua decisione. Per Rocchi non era rigore e quindi Mariani ha sbagliato.
Scrive la Gazzetta dello Sport:
Anche Maurizio Mariani dovrà “scontare” una penitenza. Dovrà praticamente fare un passo indietro. Non resterà fermo o completamente in panchina come gli altri: il direttore di gara che ha assegnato il “rigorino” in Inter-Napoli per il contatto «leggero» Anguissa-Dumfries e che è stato redarguito anche dal designatore Gianluca Rocchi il giorno dopo la gara del Meazza, verrà mandato un po’ in Serie B. Ripartirà con la… rincorsa per poi rivedere i campi di Serie A successivamente, a data da destinarsi.
Maurizio Mariani verrà “retrocesso” per un po’ fra i cadetti, un po’ com’è successo in passato per molti (e c’è chi in B è rimasto, un “celebre” varista). Nell’incontro organizzato dalla Lega-Serie A lunedì mattina a Lissone, Rocchi aveva fatto capire che quel rigore sarebbe stato meglio non darlo nonostante l’esistenza del contatto (light, appunto). E pare che lo stesso Mariani, nelle ore successive in cui si è sentito proprio col designatore, abbia ammesso la valutazione un po’ frettolosa della situazione di gioco.
Mariani ha riconosciuto che avrebbe potuto risparmiarsi il rigore. Rocchi non vuole questi rigorini (Repubblica)
Il quotidiano la Repubblica racconta che Mariani, arbitro di Inter-Napoli, ha ammesso a fine partita che avrebbe potuto risparmiarsi il rigore concesso all’Inter e sbagliato da Calhanoglu.
Molto dipende da questa zona grigia sulla quale il Var non ha margine di intervento, quella dei famosi “rigorini”. A fine partita Mariani ha riconosciuto che il fischio di San Siro avrebbe anche potuto risparmiarselo, eppure non si tratta di una decisione totalmente campata per aria: il contatto tra Anguissa e Dumfries c’è stato e non esiste ancora uno strumento (se non l’occhio umano, che è imperfetto) per misurarne l’intensità. La linea guida che Rocchi sta insistendo per imporre alla sua squadra prevede di sorvolare il più possibile sui grigi: un fallo, specie per quelli che devono determinare la cosiddetta massima punizione (che, in quanto massima, non deve essere conseguenza di un episodio minimo) deve essere nero o bianco, non esserci o esserci.
Continuando a prendere il rigore di domenica come riferimento, quello è stato un fallo a bassa intensità e dunque uno di quelli che Rocchi preferisce che non vengano fischiati. Alzando la soglia della punibilità si aiuta anche il Var, che per protocollo può intervenire solo per chiari ed evidenti errori: se sugli episodi “grigi” l’arbitro è il primo a lasciar correre, più nessuno chiederà che si valuti al ralenti la forza di una spinta o di un contatto.
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