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DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
“I LADRI SONO STATI ANCHE BRAVI PERCHÉ HANNO LASCIATO TUTTO IN ORDINE”, BRUNO PIZZUL MINIMIZZA, CON IRONIA, IL FURTO NELLA SUA CASA A CORMONS, IN FRIULI: "AVEVO LASCIATO LA PORTA APERTA. HANNO RUBATO SOLO 2 ANELLINI" – E POI PARLA DI BEPPE VIOLA, DELLA PASSIONE PER IL BIANCO E DI QUELLO STRISCIONE A NEW YORK NEL ’94 ("BRUNO, MOLA EL BEVI!") - STASERA FESTA A TEATRO PER I SUOI 80 ANNI
Giorgio Terruzzi per il Corriere della Sera
A Udine è nato l’8 marzo 1938. A Cormons, Friuli, due passi dalla Slovenia, è cresciuto ed è tornato per godersi il suo terzo tempo, compleanno numero 80 compreso. Il fatto è che a Bruno Pizzul, ex difensore dalle leve lunghe e lente, ex alpino, ex insegnante, ex telecronista in Rai (dal 1969 al 2002), la festa l’hanno fatta i ladri. In anticipo sul calendario. Irruzione in casa, furto dei gioielli della moglie Maria, prelevati da un cassetto nella camera da letto.
Abbastanza per far saltare, di norma, un nervo, ogni programma gaudente, il buonumore: «Ma figuriamoci, non è successo nulla di grave. Siano usciti a fare un giro, abbiamo lasciato la porta aperta, sono entrati, hanno portato via due anellini, roba così. Questi ladri, tra l’altro, sono stati bravi perché di solito, dopo un furto, trovi la casa sottosopra, invece, nulla, tutto in perfetto ordine. Un cassetto aperto e stop. Ce ne siamo accorti dopo un po’, passando dalla camera».
Prossima volta, porta chiusa a chiave?
«Mah, è una cosa che non viene neanche in mente se abiti da queste parti, sebbene venga commesso qualche furto in più rispetto al passato. Però, nulla di che preoccuparsi. Anche mia moglie è serena, solo un po’ dispiaciuta. Al contrario delle nostre figlie, alle quali abbiamo raccontato che avevano perso la loro piccola eredità».
Ha vissuto quarant’anni a Milano. Voglia di tornare?
«Per niente, anche se a Milano sono attaccatissimo: molti amici e moltissimi ricordi, ci torno volentieri ma senza nostalgie. È che qui, appunto, le porte sono aperte, i passeri vengono a mangiare sui tavoli in giardino, posso osservare ogni piccolo cambiamento delle stagioni».
Il posto adatto dove smettere, finalmente, di fumare...
«Non pensavo di farcela, non ci provavo neanche. Persino mia moglie, a un certo punto, aveva perso ogni speranza. È stata una bronchite a cambiare le cose. Faticavo a respirare, ho interrotto per cause di forza maggiore. In quel periodo mi sono reso conto, in quanto sopravvissuto, che potevo chiuderla lì. Smentendo me stesso».
La passione per il vino bianco invece, resiste?
«Ah beh, quella di sicuro. Anche se ho tirato il freno pure lì. Di nuovo devo parlare di mia moglie, che mi mette in guardia da tempo. Anzi, da un momento preciso legato a un aneddoto preciso. Alla Rai, anni fa, lavorava un comico, Marco Milano, che tra l’altro faceva battute in dialetto friulano. Una di queste era “Bruno, mola el bevi!”. Bruno, smettila di bere. Divertente. Beh, chiedo a mia moglie di accompagnarmi a New York per i Mondiali di calcio 1994, era una occasione preziosa anche per lei, l’America, quella grande magnifica città...
Mi accompagna al Giant Stadium dove è in programma Italia-Irlanda. Sulla tribuna di fronte a noi, all’improvviso, compare uno striscione lungo 30 metri: “Bruno, mola el bevi!”. Era impossibile non vederla. Maria, furibonda: ecco, ti sei fatto conoscere persino qui».
Il suo amico Beppe Viola raccontava con affetto dei suoi genitori, diversi sia nel carattere, sia nei modi di trattare il loro piccolo Bruno. Conferma?
«Mia mamma veniva dalla città, da Udine, teneva molto ai miei studi. Papà era macellaio, avrebbe voluto che lavorassi con lui. Mi diceva, senza farsi sentire: alla prima insufficienza ti regalo una bicicletta. Presi un 5 in matematica. Mamma, per punizione, mi mandò a letto senza cena. Lui, zitto, imperterrito. Il giorno dopo, di primo mattino, trovai la bicicletta nuova, appoggiata al cancello di casa».
Di pedalare non ha mai smesso, mai presa la patente. Andrà in bici anche alla sua festa?
«Non so, ogni anno, qui da noi, viene organizzata una bella manifestazione in teatro. Titolo: “Gol a grappoli”. Mi hanno invitato, chiedendomi di posticipare la celebrazione di un giorno, il 9 marzo. Ci saranno vecchi amici di famiglia, ex calciatori, allenatori, persone che conosco e frequento da una vita. Sarà divertente di sicuro. E saranno, temo, più grappoli che gol».
PIZZUL MARTELLINI
PIZZUL TRAPATTONI
BRUNO PIZZUL NELLO SPOT FIAT
BRUNO PIZZUL NELLO SPOT FIAT
pizzul simeoni foto carbone gmt
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