DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
FABRIZIO BIASIN per Libero Quotidiano
C' è stato il summit di mercato a Nanchino, profondissima Cina, regno di mister Zhang, che poi è il padrun dell' Inter. Qui, domani, i nerazzurri sfidano la Juventus nel secondo match di International Champions Cup (diretta su Sportitalia alle 13.30); qui, ieri, Marotta e vertici nerazzurri si sono confrontati per capire fino a dove si può arrivare per accontentare mister Antò.
La faccenda è nota: Conte l' altro giorno è parso incazzato come una biscia birmana, vorrebbe subito Lukaku, Dzeko e anche un esterno a sinistra che possa fare il lavoro che non può fare Perisic («lì non può aiutarmi», ha spiegato il tecnico dopo il match perso 1-0 sabato con il Manchester United). Il fatto è che per concedere il belga, il club inglese non si sposta dalla richiesta iniziale, ovvero 85 milioni.
La cosa è molto curiosa se si pensa che l' intervento dei cosiddetti «intermediari» ha fatto sì che la cifra imposta dai Red Devils scendesse dagli 85 milioni iniziali agli 85 di ieri. Un lavoro di fino, insomma.
Ma fa nulla, quel che conta sono le dichiarazioni rilasciate all' Ansa dall' ad Giuseppe Marotta. Eccole: «È stato un incontro proficuo, nel quale è emerso una volta di più che società e tecnico sono in simbiosi: presto avrà la rosa vera e completa per lavorare sui dettagli come vuole e sa fare».
E ancora: «Siamo alla ricerca di 2 punte, una di esperienza e un giovane, perché oggi abbiamo solo Lautaro. L' anno scorso c' erano anche Keita e Icardi, ora abbiamo solo un attaccante. La mancanza di fretta nasce dalla ponderazione della valutazione dei profili».
Una specie di secchiata d' acqua sul fuoco delle polemiche e dei tipici pissi-pissi da Bar Sport («Conte si dimette! Te lo dico io!»). E invece no, a quanto pare le pedine richieste arriveranno: bisogna solo capire quando. Ancora Marotta: «Siamo un pochino a disagio anche perché è l' anno del cambiamento, c' è stato l' arrivo di un nuovo allenatore con le sue idee: di sicuro l' anno prossimo saremo ancora più pronti e allineati».
L' altra faccenda che infastidisce tecnico e collaboratori vari riguarda le uscite: la presenza dei giocatori «di troppo» non consente di costruire e cementare un vero e proprio «gruppo di lavoro», che poi è da sempre una delle prerogative di Conte. Su questo fronte non ci sono grosse novità. O meglio: sappiamo che Nainggolan difficilmente accetterà soluzioni cinesi, mentre sui vari Joao Mario, Miranda, Borja Valero, Dalbert e compagnia calciante si attendono offerte capaci di non generare minusvalenze. Mica facile.
Discorso a parte per Icardi, ovvio. Nell' ambito del quotidiano «rimbalzo di notizie» («Il giocatore ha aperto al Napoli! No, alla Juve! No, al Napoli! No, alla Juve!») il dato di fatto è che anche nella giornata di ieri la moglie/agente ha portato le offerte al marito/attaccante e il marito/attaccante ha risposto «non lascio l' Inter». Cambierà idea? Mica facile azzeccare la previsione.
Ultime faccende interiste. Il sciur Gabigol, meteora in serie A, contratto con i nerazzurri in scadenza nel 2022, continua a segnare come un ossesso in Brasile: 8 centri nelle ultime 9 partite col Flamengo e 2° titolo di capocannoniere opzionato a soli 22 anni. Ebbene: ci fosse uno straccio di offerta per comprarselo. Mah...
E poi Bale. Lo Jiangsu Suning di mister Zhang è sempre più vicino al gallese. E molti dicono: «Cinese cattivo!
Spende per la sua squadra e se ne fotte dell' Inter!». A costoro prima o poi toccherà spiegare che non è un problema di «voglia di spendere» ma di «possibilità di spendere» dei rispettivi club a seconda dei fatturati, dei bilanci... Sembra un concetto semplice ma evidentemente non lo è.
INTER, AVANTI PIANO LUKAKU SI ALLONTANA
Guido De Carolis per il “Corriere della sera”
Nessuna spaccatura, ma occorre armarsi di pazienza.
L' Inter non va di fretta e l' ad Beppe Marotta, sollecitato dalle parole di Antonio Conte, prova a rassicurare l' allenatore e la tifoseria nerazzurra entrata già in fibrillazione.
A Nanchino, nel vertice di mercato tra il patron di Suning, Jindong Zhang, il figlio-presidente Steven, il direttore sportivo Piero Ausilio, gli ad Marotta e Alessandro Antonello e l' allenatore, si è parlato di acquisti, soprattutto di attaccanti. «Società e tecnico sono in simbiosi: presto Conte avrà la rosa per lavorare come vuole», è la promessa di Marotta.
L' ad interista, che rientrerà a Milano nel weekend dopo l' amichevole di domani contro la Juve, non ha nascosto le difficoltà. «Conosco benissimo il linguaggio di Conte, lo so interpretare. Il mercato è lungo, i tempi sono dilatati.
È vero, siamo in difficoltà soprattutto nel reparto offensivo, ma non faremo scelte avventate. Non possiamo fare investimenti troppo onerosi, rischiamo nuovamente di ricadere nei paletti Uefa. Siamo allineati con il tecnico per fare una squadra competitiva», sottolinea Marotta.
Occorre tempo e pazienza, ma il dirigente nerazzurro conta di regalare la prima punta all' Inter già la prossima settimana. Si andrà con decisione su Edin Dzeko. La Roma continua a chiedere 20 milioni, Marotta è fiducioso di trovare la formula giusta e regalare il bosniaco a Conte quanto prima. Più incagliata la trattativa per Romelu Lukaku. Il Manchester United non fa sconti per il belga ma Marotta, dopo il meeting con i vertici di Suning, ha capito che non ci sono margini per arrivare a 85 milioni.
L' ultima offerta sarà di 70 milioni, altrimenti si cambierà strategia. «Siamo alla ricerca di due punte, una di esperienza e una più giovane, perché oggi abbiamo solo Lautaro». Se Dzeko è l' usato sicuro, chi risponde al profilo del giovane è il portoghese del Lille, Rafael Leao: 20enne acquistabile con 40 milioni. Potrebbe sbloccare invece il mercato la cessione di Mauro Icardi, punta anche lui ma ripudiata. Qualcosa comunque si muove, il corteggiamento del Napoli sta facendo breccia nell' argentino, più aperto al trasferimento. L' Inter su un punto è ferma: Icardi andrà alla Juve solo in cambio di Dybala.
«Con un mercato così lungo si fa fatica a costruire la squadra definitiva. So che Conte ha l' esigenza di avere una squadra a disposizione nell' immediato, ma dobbiamo anche sfoltire la rosa. La mancanza di fretta nasce dalla valutazione dei profili», rassicura Marotta.
Il dirigente interista vuole regalare a Conte la miglior rosa possibile, senza però farsi strozzare sul mercato.C' è ancora più di un mese per completare il gruppo e la campagna acquisti non si fermerà ai due attaccanti.
Icardi e Nainggolan sono sicuri partenti, anche se per il belga non c' è nessuna offerta. Bisognerà poi piazzare Borja Valero, Joao Mario e Miranda. Marotta però è stato chiaro: niente spese folli e questo depenna dalla lista dei potenziali acquisti anche il laziale Milinkovic-Savic, se non ci sono i soldi per arrivare a Lukaku figurarsi se è possibile sedersi al tavolo con Lotito per il serbo.
Un centrocampista però occorre, come pure un esterno a tutta fascia per sostituire Perisic, altro ritenuto non idoneo. «Siamo un pochino a disagio, anche perché è l' anno del cambiamento. C' è stato l' arrivo di Conte con le sue idee: di sicuro l' anno prossimo saremo ancora più pronti e allineati», ammette Marotta. Non proprio musica per i tifosi: l' Inter è in stand by.
«Miglioreremo la rosa», promette l' ad nerazzurro. Conte aspetta e domani alla Juve di Cristiano Ronaldo rischia di dover rispondere con Esposito e Longo. Ha ragione Marotta, un po' di disagio c' è.
antonio conte calcia il pallone a bordo campoantonio conte inno le porga la chiomaDZEKOconte marottamarottaantonio conte fa le corna
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