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REAL-NAPOLI, OVVERO GOLIA CONTRO DAVIDE - AL BERNABEU I “GALACTICOS” HANNO PERSO SOLO UNA VOLTA NEGLI ULTIMI 5 ANNI DI CHAMPIONS E IL FATTURATO DEGLI AZZURRI E’ QUATTRO VOLTE E MEZZO INFERIORE A QUELLO DEI MADRIDISTI - SCONCERTI LASCIA UNA SPERANZA: “STASERA PUÒ DECIDERE IL CONTROPIEDE, LA COSA PIÙ ITALIANA CHE C'È DECLINATA SECONDO SARRI”

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ZIDANE CRISTIANO RONALDO 1ZIDANE CRISTIANO RONALDO 1

1 - PER SCRIVERE LA STORIA IL NAPOLI A MADRID PUNTA ANCORA SU DIEGO

Marcello Di Dio per “il Giornale”

 

Le parole chiave della storica notte spagnola, ripetute come un mantra da mister Sarri, sono «Divertitevi e divertite». Nessun complesso di inferiorità, dunque, anche se la sfida con il Real - replay di quella di coppa dei Campioni di trent' anni fa (la prima assoluta del Napoli fra le grandi d'Europa, allora si giocò a porte chiuse per le intemperanze degli ultras madrileni) e attesa da mesi alle pendici del Vesuvio - sembrerebbe sulla carta impari: al Bernabeu i Galacticos hanno perso solo una volta negli ultimi cinque anni di Champions; il fatturato del Napoli nel 2016 (142 milioni) è quattro volte e mezzo inferiore a quello dei madridisti (620,1, meglio solo lo United che però disputa l' Europa League); ventuno trofei in bacheca, tra cui undici Coppe delle grandi orecchie (nessuno come i Blancos), contro l'unica Coppa Uefa degli azzurri vinta ai tempi di Maradona.

 

ZIDANEZIDANE

Già, Diego, diventato ambasciatore Fifa e che presto spera di esserlo anche del suo Napoli. Intanto Aurelio De Laurentiis lo ha invitato al Bernabeu insieme ad altri ospiti vip (il regista Paolo Sorrentino e l'attore Silvio Orlando, napoletani e tifosissimi del Ciuccio). «Spero trovi tempo di dire due parole alla squadra prima della partita, per noi sarebbe benzina», sottolinea Sarri.

 

«Con tutto il rispetto per Maradona, che guardavo sempre quando avevo 14 anni ed è stato uno dei migliori se non il migliore di sempre, temo di più i giocatori che scenderanno in campo...», scherza alla vigilia Zidane. Che rispetta il Napoli al punto che nell' ultimo incontro di Liga con l'Osasuna ha addirittura provato la difesa a cinque per domare i pericolosi esterni azzurri. Ma che si affiderà ancora alla classe di Cristiano Ronaldo, a lungo in dubbio per un problema al polpaccio ma che stasera ci sarà.

 

insigne e callejoninsigne e callejon

Fu l'incubo della Roma nella passata stagione, vorrebbe esserlo del Napoli. Anche se il suo score stagionale recita appena due reti in Champions, mai così poche da quando veste la maglia dei Blancos. «Io ne segnavo quattro in una stagione, non sono preoccupato», sottolinea Zidane. Che elogia la scuola italiana («a Torino ho appreso tanto e sono cresciuto come uomo e calciatore») e Sarri («quando guardi il Napoli ti diverti, sta facendo un gran lavoro e in generale il football italiano si sta avvicinando a quello europeo»).

 

ZIDANEZIDANE

«Dobbiamo avere la faccia più tosta possibile, con la follia di giocare il nostro calcio contro i primi in Liga, i campioni d'Europa e del mondo e con il Pallone d'oro - così il tecnico del Napoli che ha vietato ai suoi il Bernabeu fino alla partita di stasera, quasi per esorcizzare l'avversario -. Una gara praticamente impossibile, ma sono sicuro che i miei tireranno fuori il 100% per vincere. Per noi è un test importante per capire a che livello siamo rispetto ai top club europei. Se farò una foto nello stadio? Non l'ho fatta nemmeno al mio matrimonio...».

 

CALLEJONCALLEJON

Sarà un Napoli modello All Blacks: maglia nera in segno di scaramanzia (la truppa di Sarri la indossò a Lisbona nella gara della qualificazione agli ottavi con il Benfica). Spazio al trio meraviglia composto da Callejon, l'ex che non esulterà in caso di gol, il Mertens non più di fatto falso nueve e l'Insigne che cerca la consacrazione internazionale. Un trio che in stagione ha segnato più di quello del Real. Sugli spalti invece, sparsi nei vari settori, almeno 10 mila tifosi napoletani. Tutti gli altri se la godranno a casa o sui maxischermi dei vari locali che hanno preparato menu di pizza ad hoc. Il patron De Laurentiis, alla vigilia della «prima» storica della sua era, rilancia l'idea dello «stadio da ventimila posti come teatro». Ma intanto il vero show vorrebbe vederlo stasera dai suoi.

 

2 - PUO’ DECIDERE IL CONTROPIEDE

UN GIOVANE MAURIZIO SARRIUN GIOVANE MAURIZIO SARRI

Mario Sconcerti per “il Corriere della Sera”

 

Nel calcio, ma credo anche nella vita, c'è sempre un momento in cui l'impresa sembra improvvisamente possibile, quasi probabile. È un sistema emozionato di autodifesa, aver sempre paura alla fine stanca, si cominciano a normalizzare le differenze. Sta succedendo anche adesso per Real-Napoli. Un mese fa era una partita impossibile, oggi si aspetta con curiosità, addirittura ottimismo.

 

È cambiato qualcosa sul campo? No. Il Real ha perso una sola partita su 20, ha sospeso il campionato per andare a vincere il Mondiale per club, è ancora in testa alla classifica della Liga spagnola con due partite in meno. Ha segnato di più e subito meno gol del Napoli.

Dove nasce allora la speranza? È tutta riposta nel gioco di Sarri, nel suo gioco di prima che costruisce movimento, che a sua volta diventa spazio.

 

MERTENS BANANA MERTENS BANANA

Forse non ci è chiaro, ma Sarri è uno dei nuovi maestri europei, più in voga di Klopp in questo momento, più seducente e risparmioso di Mourinho e Guardiola, anche perché non è una strana occasione, da anni porta avanti il suo calcio improvviso sia pure in categorie diverse. Questo è il punto: il Real non teme il Napoli, ne ha trovati tanti di avversari così. Il Real teme la differenza di Sarri, ha paura di non capirlo, di non poterlo arginare perché troppo diverso. Il Real non ha uguali nell'uno contro uno, ma sa che una singolarità può mandarlo in pezzi. Sarri assomiglia a quella diversità.

 

Basta una riga letta male e non sei più il migliore. Io credo che il Real sia più forte del Napoli, così, quasi per fatalità. Il calcio non è tutto logico, tieni più la palla e perdi, giochi meglio e vieni travolto, ma la sorpresa è spesso rispettata. E il Napoli gioca un calcio sorprendente che cambia di continuo almeno un po'.

MARADONA E SARRIMARADONA E SARRI

 

Il Real, come la Juve, va avanti di forza, di abbondanza, il Napoli di idea in idea. Stasera non deciderà la difesa, il Napoli non sa difendersi per principio, può farlo solo per necessità e quello è un diritto; stasera può decidere il contropiede, la cosa più italiana che c'è declinata secondo Sarri, giocando cioè in ripartenza con il pallone che corre sempre di prima. Come è successo a Milano, come è già successo a Bologna. Quasi Sarri abbia voluto provare l' unica trappola che esiste per il Real. E l' avesse trovata...