DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Estratto dell'articolo di Marco Iaria per www.gazzetta.it
[…] Il Parma, che ha conosciuto in passato gestioni sprovvedute (Tanzi, Ghirardi) e improbabili predatori (ricordate Manenti?), è finito nelle mani di una proprietà ricca, solida e lungimirante.
Esattamente tre anni fa, lo statunitense Kyle Krause ha acquistato il club emiliano rilevandolo dagli imprenditori locali in un’operazione da 100 milioni di euro. Da allora, ha riversato nelle casse del Parma 350 milioni[…]. Considerato che il corrispettivo pagato ai vecchi azionisti era stato pari a 30 milioni (i restanti 70 erano debito), Krause si è esposto finora per ben 380 milioni. E, come emerge dal progetto definitivo appena presentato al Comune per il nuovo Tardini, si è impegnato a titolo personale per altri 80 milioni: i lavori da 138 milioni, infatti, saranno finanziati integralmente da privati, per il 60% dalla proprietà e per il 40% dal sistema bancario. […]
L'Italia come patria adottiva
I CONTI DEL PARMA - DALLA GAZZETTA DELLO SPORT
I 350 milioni iniettati finora nelle casse del Parma sono un unicum nel calcio italiano, non solo in Serie B ma anche in A: nello stesso arco di tempo, Friedkin ne ha riversati 500 nella Roma, che presenta una struttura economica e un bacino d’utenza di gran lunga superiori. […]ha scelto l’Italia come patria adottiva. Non a caso, oltre al Parma, ha comprato in Piemonte due prestigiose aziende vinicole e un resort di lusso[…]. Certamente sono stati commessi alcuni errori nell’area sportiva, un po’ per l’inesperienza, un po’ per la frenesia di tornare in A. Ma è riduttivo parlare di risorse sprecate.
Intanto perché una quota (70 milioni) è stata destinata a ripagare i debiti pregressi, con il risultato che il Parma ha un indicatore di liquidità ben superiore a 1, può godere di una posizione finanziaria netta positiva (+14 milioni al 31 dicembre 2022) e vantare l’assenza di indebitamento bancario (salvo 1,6 milioni di mutuo acceso per Collecchio). Non si è nemmeno fatto ricorso, come gli altri club, alla rateizzazione delle pendenze col Fisco consentita dal decreto “salva calcio”. La rosa, poi, è stata rivoltata rispetto a tre anni fa e la decisione di ingaggiare tutti giocatori di proprietà ha fatto schizzare gli ammortamenti a quota 40 milioni. […]
Occhio, Krause non è un benefattore e punta a un ritorno dall’investimento, ma senza la “fretta” di un private equity. Immaginate il Parma americano come una startup.
Il progetto tra vivaio e Tardini
Per questo si è investito moltissimo sui “cartellini” di giocatori giovani (la rosa ha l’età media più bassa della Serie B) e sul vivaio e si sono poste le basi per ampliare il centro sportivo con l’acquisizione dei terreni circostanti e per rimodernare lo stadio all’insegna della sostenibilità e dei più alti standard europei, con un business plan a 90 anni (l’amministrazione comunale preferirebbe limitare la convenzione a 60 anni) e l’aspettativa di far partire i lavori a giugno 2024.
Un occhio di riguardo anche all’analisi dei dati, con l’innesto di un esperto dal Psg, e al settore femminile, come dimostra l’acquisto del titolo sportivo dell’Empoli. Il piano di Krause è a lungo termine. L’ambizione è di riportare stabilmente la prima squadra in Serie A e di far crescere organicamente il club: selezione e sviluppo dei talenti, infrastrutture al top e in grado di generare ricavi incrementali, con l’obiettivo economico di centrare il break-even nel giro di 3-4 anni. […]
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