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Anche quest’anno si è tenuta a New York la “Art in Odd Places” (AiOP), l’arte portata in strada, attraverso 62 progetti, completamente gratuita, accessibile a tutti, libera iniziativa di organizzatori e artisti senza budget. Si è svolta nella Fourteenth Street di Manhattan, snodo cruciale della città, che divide l “uptown” il “downtown”, proprio dove ogni giorno cammina una folla di newyorkesi che va a lavorare o a fare shopping. Nel loro normale percorso urbano hanno trovato interventi creativi e inattese magie.
Katya Grokhovsky ha ideato la “Slow Dance,” che invita i passanti a ballare un lento,
Leah Harper ha posizionato all’uscita della metro la “Complimentary gumball machine”, una macchina che distribuisce messaggi di incoraggiamento per curare l’umore mattutino, Sarah Burrell e Andrew Simpson hanno installato il “Listening Post,” sei punti d’ascolto dove puoi attaccare le cuffie e ascoltare le registrazioni del “Freedom of Information Act” (l’atto per la libertà di informazione).
arte in posti strani 8
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Clark Stoeckley ha messo a Union Square il banchetto del “Chess Draw”, ovvero gioca a scacchi con i passanti e intanto fa il loro ritratto, mentre Cupid Ojala, seduto a un tavolo sulle strisce pedonali, proprio fuori l’”Apple Store”, consegna ricette d’amore a chi si siede.
Il tema centrale delle opere è “libertà e privacy”, così Jim Dessicino ha eretto una enorme statua mobile di Edward Snowden in mezzo alla strada e Joseph Bigley ha esposto il suo “Free Market Cannibalism,” dove l’artista trita le leggi e le trasforma in salsicce, sotto lo slogan «E’ meglio non vedere come sono state fatte».
Joel Ong e Robert Blatt, nel progetto “The Man Who Knew Too Much” vanno in giro vestiti come acchiappafantasmi, catturando il suono della strada e trasformandolo in onde elettromagnetiche. Tré Chandler e Jabari Owens-Bailey hanno invece creato “Oprah Wept: Or, Only O Forgives”, dove ai partecipanti viene offerta la possibilità di fare una confessione, parodiando la conduttrice strappalacrime Oprah Winfrey.
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