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Tempi duri per Leonardo Bonucci che, dopo la prestazione negativa nel derby contro l’Inter, si è fatto espellere ieri durante il match contro il Genoa per una gomitata ad Aleandro Rosi. E’ sotto gli occhi di tutti il fatto che il centrale della Nazionale non si è mai espresso finora ai livelli della Juventus.
Daniele Adani, ex difensore e apprezzato opinionista di Sky Sport, ha analizzato così il momento del capitano del Milan ai microfoni di Radio Deejay: “In questi mesi abbiamo tutti abusato della parola leader. Secondo me Bonucci deve tornare a fare le cose che faceva nel settore giovanile, lo deve aiutare il mister in questo. E penso che tutto il Milan debba tornare a fare esercitazioni come se fossero gli allievi”.
2. BONUCCI E LA FASCIA RESTITUITA
Alessandra Gozzini per gazzetta.it
Oggi arriverà il responso del Giudice Sportivo, e si conoscerà l'entità della squalifica di Leonardo Bonucci. Per almeno un paio di giornate il Milan avrà un altro capitano, ma già da un mesetto poteva averne uno diverso.
FASCIA RESTITUITA — La fascia rossonera infatti è oggi annodata intorno al bicipite di Bonucci, anche se non così stretta: dopo la sconfitta contro la Sampdoria (24 settembre, 2-0) pare che Leo l'abbia data indietro e vincolata alla volontà dello spogliatoio che, si narra, non lo ha mai visto davvero di buon occhio. Indiscrezioni, mentre il peso dei gradi sembrava davvero caricarlo di troppe pressioni: "Se il problema sono io, la fascia è qui". Ma visto che ha spalle larghe, gli è rimasta al braccio.
Rispetto alla Juventus c'è poi un'altra differenza: l'ex bianconero era abituato a una metodologia di allenamenti basata sulla forza, particolarità che non ha ritrovato a Milanello. Poco convinto dalla tabella dell'ex preparatore atletico Marra, Leo è stato più convincente quando c'era da spingere la società a dotare il centro sportivo di macchinari che sviluppassero questo tipo di lavoro. Infine stanco per i troppi impegni avrebbe chiesto il riposo con l'Aek: non accordato.
Bonucci ieri è rimasto in silenzio. Dopo aver finito di vedere la partita da uno dei palchi vicino alla panchina è sceso nello spogliatoio: era ovviamente dispiaciuto ma le scuse si riservano a un fatto intenzionale e per Leo quello con Rosi era uno scontro di gioco, più o meno ruvido, ma involontario. Silenzio anche sui social dove dopo ogni partita, che finisca in trionfo o con una sconfitta, è abituato a commentare: lo stesso è finito nel mirino virtuale dei tifosi.
Da questo punto di vista sembra tornato indietro nel tempo, per esempio al primo anno di Juve quando riceveva fischi e un'altra espulsione diretta, fin qui l'unica in carriera, contro l'Udinese. Un altro rosso, ma per doppio giallo, era arrivato a marzo 2012 in Bologna-Juve. Poi Leo si era rialzato e senza mai più cadere.
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