DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell'articolo di Umberto Zapelloni per ilfoglio.it
Flavio Briatore si diverte ancora come un matto a parlare di Formula 1, soprattutto adesso che il suo pupillo, Fernando Alonso, è tornato a recitare un ruolo da protagonista, unico antidoto alla noia di un mondiale verstappennizzato.
(...) Se fosse il ceo della Ferrari che cosa farebbe? Ecco la risposta alla Briatore: “Non è che quest’anno stia succedendo qualcosa di straordinario. Quanti anni sono che la Ferrari non vince il Mondiale? L’anno scorso era partita molto bene, poi la federazione ha cambiato le regole per evitare i saltellamenti e la Ferrari ha perso competitività.
Se io fossi stato in Ferrari non avrei fatto cambiare i regolamenti. Devono essere più incisivi anche dal punto di vista politico. E poi anche il discorso che aveva fatto il povero Marchionne di avere tutti italiani in squadra non può funzionare in uno sport internazionale come la Formula 1. Non ha senso. L’anno scorso poi dovevano puntare su Leclerc. Il Mondiale lo vince un pilota solo. Lui si trovava meglio con la macchina, bisognava puntare tutto su di lui”.
Briatore ha una ricetta. Semplice in fin dei conti: copiare l’Aston Martin. Non la Red Bull. Basterebbe l’Aston Martin: “Ai tempi di Montezemolo c’erano dei punti di riferimento importanti da Todt a Domenicali. Adesso in squadra mancano. Non sai con chi parlare. È arrivato Vasseur che conosco bene ed è persona brava e capace. Non dobbiamo dargli nessuna colpa, la macchina era già fatta. Ora deve mettere insieme il team, deve fare shopping in altri team.
A Maranello da anni non li vedo fare shopping. Il team si può mettere a posto, la proprietà si dia da fare. Guardate l’Aston Martin, chi pensava di ritrovarla là davanti. Ma Stroll si è mosso sul mercato in modo intelligente. La Ferrari cerchi qualche giovane talento. Lo può fare. Non è facile portare a Maranello gli inglesi, ma per fare il salto di qualità Maranello ha bisogno di iniettare nuove idee. Il mondo è cambiato, anche la Ferrari deve cambiare”.
Qualche consiglio non richiesto per Maranello arriva ancora: “La Ferrari non è stata brillante neppure nella comunicazione. D’inverno sono sempre campioni del mondo, poi… anche questa volta il giorno della presentazione ho sentito un manager (era il ceo Benedetto Vigna n.d.r.) dire che una Ferrari così veloce non si era mai vista. Sono tutte cose che confondono i tifosi e li fanno arrabbiare. Non devi promettere”.
“Non è tutto da buttare - aggiunge - pensiamo a Leclerc in prima fila sabato prima della penalizzazione. Hanno creato troppa aspettativa, ma ci sono altri che hanno lavorato meglio. Ora recuperare questo gap è molto molto difficile. Se io dovessi dire chi ha lavorato meglio direi l’Aston Martin. La Red Bull me l’aspettavo, si sapeva che sarebbero stati davanti. La Ferrari ha sempre aspettative troppo alte. Cominci a vincere qualche gara…”.
Briatore oggi si occuperà anche di mille altre cose, ma il vecchio fiuto non lo ha perso. Sulla decisione di Alonso di andare in Aston Martin c’è il suo zampino: “Ho insistito molto con Fernando perché andasse all’Aston Martin.
(...9 Qualcuno mi diceva è vecchio, non vede bene, tutte cazz… Lui è un fenomeno. Ha rimotivato il team, sta dando qualcosa di nuovo. A quarant’anni è lui la novità della Formula 1”.
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