DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Natalia Distefano per il "Corriere della Sera – Roma"
Un grande elefante che vuole somigliare una tigre. O forse è una tigre che ha inghiottito un pachiderma e ne ha preso la forma.
È sospesa tra il tentativo di un azzardato camouflage ed echi di un futuro forse in balia di visionarie variazioni genetiche l' opera di Tian Longyu che la Galleria Nazionale d' Arte Moderna e Contemporanea ha scelto come icona per la mostra Bric-à-brac - The Jumble of Growth - Un' alternativa, che da oggi al 14 ottobre trova spazio nelle sale del museo diretto da Cristiana Collu (viale delle Belle Arti 131, www.lagallerianazionale.com).
Una mostra a cura di Gerardo Mosquera e Huang Du, realizzata nel 2016 per il Today Art Museum di Pechino, che arriva a Roma in un allestimento site specific riunendo una cinquantina di opere firmate da 34 artisti internazionali provenienti in particolare dalla Cina e dai Paesi cosiddetti Bric (acronimo coniato dall' economista Jim O' Neill per indicare Brasile, Russia, India, Cina).
Nazioni dall' economia in rapido sviluppo, dove l' arte sta dando voce ad una visione «inedita» di realtà globalizzata, post-industriale e post-moderna attraverso videoproiezioni, installazioni, foto e una sorprendente sperimentazione dei materiali.
Così mentre il titolo fonde la macroeconomia con l' espressione francese bric- à -brac, comunemente usata per etichettare un' accozzaglia di oggetti diversi e alla rinfusa, l' esposizione fotografa invece in maniera tutt' altro che confusa gli scenari attuali di un' arte dal piglio preziosamente sociologico.
esercito terracotta sanchez castillo
«La mostra esplora il processo delle trasformazioni economiche, sociali e culturali globali innescato dal boom delle economie di mercato emergenti - spiega Mosquera - analizzando i vari modi in cui l' arte ha partecipato alle transizioni o ha reagito a esse, nonché i loro effetti sulla cultura, la società e l' individuo».
Dal minuscolo esercito di terracotta di Fernando Sànchez Castillo all' immagine di una cattedrale nel deserto di Weng Fen, dalla scultura del topo egomaniaco di Lu Lei al mappamondo rivisto da Wilfredo Prieto e per l' Italia opere di Rotella, Clemente, Accardi e Cucchi.
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