"IL TEMA DEL RISULTATO INCIDE TROPPO SULLA CRESCITA DEI CALCIATORI" - IL C.T. DELLA NAZIONALE ITALIANA UNDER 20, BERNARDO CORRADI: "UNA VOLTA ERA UNA FOLLIA CHE UN TECNICO DEL SETTORE GIOVANILE VENISSE ESONERATO. IL VERO RISULTATO SAREBBE PORTARE UN RAGAZZO IN PRIMA SQUADRA" - "PERCHÉ CI SONO POCHI CENTRAVANTI? PER IL TIKI-TAKA NELLE GIOVANILI, MA ANCHE PERCHÉ C'È TROPPO TATTICISMO E LA DIAGONALE VIENE INSEGNATA A RAGAZZI CHE NON SANNO FARE UNO STOP" - "LE PLAYSTATION? MI È CAPITATO DI FARMELE CONSEGNARE IL GIORNO PRIMA DELLA GARA, MA VORREI EVITARE DI ARRIVARE A QUESTO. MA FIN QUANDO NON CI SBATTONO LA TESTA..."

Estratto dell'articolo di Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”

 

bernardo corradi

Bernardo Corradi, c.t. della Under 20 azzurra, lei cosa faceva a 18-19 anni?

«Debuttavo in C, dopo aver giocato in Prima categoria e Promozione. E frequentavo il quarto anno di Liceo Classico».

 

Più dura la C o il Greco antico?

«La scuola era dura, se sono arrivato in fondo il merito è di mia madre. Il suo monito in 4° ginnasio fu chiaro: in famiglia non è mai stato bocciato nessuno! Poi mi sono iscritto a Scienze Politiche, ma ho il rammarico di non averla portata in fondo».

 

bernardo corradi

[…] Oggi i giovani alle soglie del professionismo come sono?

«Molto più inquadrati, più professionali, hanno molte più conoscenze. Il nostro era un calcio di strada, quasi tutto istinto e poca tattica. Quando faccio delle richieste mi accorgo quanto sono preparati: riguardano le loro partite, stanno attenti ai dati Gps e alla nutrizione».

 

[…] Con le playstation come va?

«Mi è capitato di farmi consegnare le play il giorno prima della gara, ma vorrei evitare di arrivare a questo. Devo far capire l’importanza del riposo corretto. Ma fin quando non ci sbattono la testa...».

 

bernardo corradi leonardo bonucci

[…] I ragazzi delle giovanili italiane sono competitivi?

«Il grande tema è il risultato, che incide troppo sulla crescita del calciatore. Una volta era una follia che un tecnico del settore giovanile venisse esonerato. Ora succede. Ma il vero risultato sarebbe portare un ragazzo dalle giovanili alla prima squadra».

 

Le seconde squadre fanno fatica. Com’è la situazione?

«Dovrebbero essere obbligatorie per le prime 6-7 squadre del campionato. Vedo un abisso tra chi è ancora in Primavera e chi va in prima squadre. A partire dalla qualità degli allenamenti. Meglio fare esperienza in C e in D».

 

bernardo corradi

L’imbuto per la crescita qual è?

«La mancanza di fiducia, accettare l’errore fa parte del percorso di tutti i giovani».

 

Come mai ci sono così pochi centravanti?

«Per il tiki-taka nei settori giovanili, ma anche perché manca la parte di inventiva e istinto: troppo tatticismo e la diagonale viene insegnata a ragazzi che non sanno fare uno stop. E poi le ore sono poche: noi giocavamo a pallone tutti giorni all’oratorio».

 

camarda

Ma in Spagna o Francia giocano ancora all’oratorio?

«Qui subentra lo sport a scuola, che da noi è tutto fuorché centrale. E servono più strutture».

 

Camarda è l’eccezione?

«È professionale serio, si fa voler bene da tutti. Quando vedi che in allenamento su 5 gol, 3 li fa sempre lui... Vale il discorso che facevano per Pippo Inzaghi: dicevano che non era pulito nei controlli ma ha fatto più di 300 gol. Essere al posto giusto al momento giusto è una dote naturale. Su cui si costruisce il resto. E Francesco ha tutto per fare benissimo».

SIMONE PAFUNDI

 

A Pafundi ha fatto più male che bene l’esposizione con Mancini?

«Un po’ gli ha nuociuto, ma ha la personalità per sopportare le pressioni».

 

[…] Ci sono ragazzi su cui lei ha «scommesso» anche contro l’opinione dominante?

«Raspadori per qualcuno non aveva il fisico. Ma finito l’allenamento si metteva a studiare, un caso unico. Ho avuto Ricci, Fagioli, Rovella. Anche Comuzzo è arrivato da Spalletti. I giovani ce li abbiamo, l’importante è farli giocare secondo le loro caratteristiche, soprattutto in Nazionale».

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