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Salvatore Frequente per “corriere.it”
«Ho molta paura, devo pensare alla sicurezza della mia famiglia». Matias Suarez, ventisettenne calciatore argentino e punta dell'Anderlecht, annuncia così la sua intenzione di lasciare a giugno la squadra belga a seguito degli attentati terroristici che martedì hanno colpito Bruxelles.
Dopo più di sette anni di permanenza nella cittadina poco distante dalla capitale, Suarez dice di non sentirsi più al sicuro e, dopo aver parlato con la moglie e con l'agente, si appresta a fare le valigie a fine stagione.
Le ore di terrore
«Non ero in casa quando ci sono stati gli attentati» ha spiegato Matias ai microfoni de El Chiringuito, «mi stavo dirigendo agli allenamenti, poi ho sentito in radio quello che era successo. Ho tanta paura - ha aggiunto - ho subito chiamato per sapere come stesse mia figlia, se dovevo andare a prenderla, l'allenamento è stato annullato, resta la paura, soprattutto per la famiglia».
Il dopo attentati a Parigi
Secondo il calciatore argentino la vita in Belgio è cambiata dagli attentati di Parigi «per strada e nei centri commerciali c'è meno gente, qui a Bruxelles c'è un quartiere dove vivono tanti jihadisti con tanta gente che può essere coinvolta in certe azioni così brutte. Di questi fatti con mia moglie e con i miei compagni di squadra ne parliamo e temevamo che potesse succedere qualcosa del genere».
Sette anni con l'Anderlecht
Ha iniziato la sua carriera nell'Unión San Vicente per poi passare al Belgrano nel 2005. Tre anni dopo arriva all'Anderlecht, una delle principali squadre del Belgio. Nel 2013 ha rinnova il suo contratto fino al 2017.
Dopo 103 presenze e 50 reti (5 in questa stagione) Suarez, pertanto, è pronto all'addio «non per il Belgio e per la gente che vive qui che è fantastica - tiene a precisare - ma è solo un problema di sicurezza».
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