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CALCIO DOTTO - I GOL DI GONZALO AI CIOCIARI, LA ROMA CHE GIOCA IL MIGLIOR CALCIO A FINE STAGIONE GRAZIE A BIG SPALLA, LA JUVE A CUI RESTA SOLO IL PALLINO TORRIDO DELLA CHAMPIONS. E IL SASSUOLO DEL MILANISTA SQUINZI CHE DEVE TIFARE JUVE IN COPPA ITALIA PER AGGANCIARE L'EUROPA LEAGUE

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Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia

 

Giochi strafatti. Juventus, Napoli e Roma massacrano Sampdoria, Frosinone e quel che resta del Milan per sapere quello che già sanno, d’essere prima, seconda e terza, quanto basta per esultare. Più i vesuviani dei gobbi e dei romani, un po’ perché pazziare è il loro modo di stare al mondo anche nella disgrazia, figuriamoci se c’è la festa, tanto perché l’accesso diretto alla Champions mancava da una vita.

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E poi Gonzalo. Ne fa tre ai ciociari e si mette alle spalle quella mitica lonza vichinga da gol che era Gunnar Nordhal. Anche l’argentino soffre di pancia, ma ha tanto calcio dentro e tanta porta nel mirino che va oltre il complesso adipico. Quest’anno, al Napoli di Sarri gli è girato tutto per il verso giusto, incluso la circostanza di un undici titolare mai toccato nemmeno da un raffreddore.

juventus scudetto buffon con il figliojuventus scudetto buffon con il figlio

 

Merito comunque dell’uomo che diede del “finocchio” al suo collega dell’Inter, aver estratto il meglio da chiunque di quegli undici, a cominciare da Higuain e per non finire ad Hamsik, Insigne, Callejon, Allan, Jorginho e, su tutti quel Koulibaly che, sotto Benitez, pareva un Frankestein ottenebrato di nero.

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Sarri ha dato un gioco al suo Napoli e, quando c’è la protezione del saper che fare con la palla e negli spazi, tutti diventano calciatori migliori. Sarri e De Laurentiis sono umanamente fatti per detestarsi, ma resteranno ancora un anno insieme, sperando che i risultati arrivino a coprire ancora l’assordante rumore della loro inimicizia.

 

juve samp festa scudettojuve samp festa scudetto

Detto questo, va riconosciuto che il boss dei cinepanettoni ha preso il Napoli quando non aveva nemmeno una squadra e più nemmeno un campo dove allenarsi e in una decina d’anni l’ha portata a giocarsela con Barcellona, Bayern e Real Madrid. A tutta questa baldoria si aggiunge un non banale piacere, quello di Rafa Benitez, il Ripudiato, sceso in “B” con il suo club inglese, dopo lo sfratto non meno umiliante da Madrid.

 

juve samp andrea agnelli con deniz john elkann lavinia borromeojuve samp andrea agnelli con deniz john elkann lavinia borromeo

Più complicato per la Juve esultare dal monte delle sue variamente conteggiate vittorie. Cinque scudetti consecutivi tra Conte e Allegri. Per inventarsi una motivazione a perseguire il sesto, si sono dovuti inventare il ricorso alla “leggenda”, ma è chiaro che con Dybala, Pogba, e tutta la difesa, mai così dominante a cominciare dal Buffon più grande della sua più che ventennale storia, e quelli che verranno, sarà più che mai la Champions il pallino torrido della stagione prossima.

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Euforia e rimpianto per la Roma. Arriva a fine stagione e a San Siro mostrando il miglior calcio forse d’Europa. Palla a terra, in sincronia e velocità. Da destra a sinistra, da Salah, toccando Pjanic, Strootman, De Rossi e Nainggo e Elsha, sublime è il fraseggio. Il Milan brocco strapazzato ben oltre dica il risultato. Lucio Big Spalla ha fatto cose grandiose. Sparse in tutto lo scibile calcistico e non del suo ruolo esteso a Trigoria, incluso il dover fronteggiare la tempesta mitologica e virale del caso Totti. Ma questo approfondiremo nel pagellone di domani.

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Non senza aver baciato la fronte al Sassuolo della coppia Squinzi-Di Francesco, sesta in campionato, e costretta ora a tifare contronatura (Squinzi è milanista dentro) la Juventus, sabato nella finale di Coppa Italia. Immaginare oggi che questo Milan straccio e bagnato possa battere la Juve è un triplo salto logico carpiato all’indietro, ma si dice che palla è rotonda e anche un’asina un giorno parlò perché volle Dio. 

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