CALCIO DOTTO - LA JUVENTUS ARRIVA, INESORABILE. FESSO ME E TUTTI QUELLI COME ME CHE AVEVANO IMMAGINATO CHISSÀ QUALE SAZIETÀ. BUFFON E COMPAGNI SONO GIÀ RIPARTITI. RAGGIUNGE LA ROMA (9 PUNTI RECUPERATI). SQUADRA CHE NON PRENDE GOL E FA QUELLI CHE SERVONO

Giancarlo Dotto per Dagospia

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La Juventus arriva. Inesorabile. Con il suo stivale e il suo passo da orco. Tre punti per volta. Quinta vittoria consecutiva. Fesso me e tutti quelli come me che avevano immaginato chissà quale sazietà inesistente, una pausa strategica per ripartire chissà quando.

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Buffon e compagni sono già ripartiti. Nel mondo Juve la nausea da sazietà è un concetto sconosciuto, la vittoria un valore ossessivo. Raggiunge la Roma (nove punti recuperati), due punti sotto la Fiorentina, sulle orme anche di Inter e Napoli. Squadra che non prende gol e fa quelli che servono.  Tutto qui. La sintesi di un assassino perfetto.

Succede così anche con la Lazio (non vince da dodici anni contro i bianconeri). Sul sinistro di Dybala del 2 a 0, che si aggiusta palla comodo e trova tutto il tempo, Pioli inquadrato sembra un uomo troppo piccolo in una giacca troppo grande.

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In precedenza lo stesso Dybala aveva indotto il ruvido Gentiletti all’autogol. Crisi nera per la Lazio. Lotito non ama cambiare allenatori in corso d’opera. Ragioni ideologiche e di tasca, soprattutto le seconde, lo inibiscono.

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Dovrà farsene una ragione. Pioli è il ritratto quasi vivente di un allenatore ridotto al teschio di se stesso, che ha evidentemente perso la fiducia dell’ambiente e dei giocatori. Si parla di Prandelli. Dio salvi la Lazio!