
DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA…
Giancarlo Dotto per Dagospia
Tre alieni soffiano sulla Roma che marcia afona e atona nel deserto. “Me lo porti un bacione a Florenzi”, gorgheggia la marea giallorosso. Dopo la bombastica invenzione con il Sassuolo, s’inventa stavolta una folle corsa all’ultimo secondo e, invece di stramazzare in fondo, e sarebbe comunque da decorare, gli parte lo scaldabagno là dove muoiono le mosche.
L’altro è Nainggolan. Si dice che la sua vita sia generosa quanto il suo calcio, ma l’uno non risente dell’altra. Morde, tampona e riparte per novanta minuti. Il terzo fa impressione. Doumbia. Bissa l’impresa, stavolta di fino. Ogni volta che segna cala, anche in chi dovrebbe eccitarsi, un lungo silenzio tra il sospeso e il sorpreso. Che razza di soggetto è costui. Che corre sghembo, come avesse una terza gamba che lo inciampa, sembra di legno, sputa e buffa e poi, oplà, s’inventa una roba da quasi fenomeno. Mah, mistero fitto. A Roma si sono fatti di bocca buona, il caldo li squaglia e si prende tutto quello che arriva.
Arriva il controsorpasso. E chissà. La tenzone per il secondo posto e quella per l’Europa sono le briciole che restano di un campionato ammazzato rapido dalla Juve, che toglie il disturbo dopo aver sfilato l’ennesimo tricolore, e già ha puntato lo spillone su bambolo Ronaldo. La Lazio a Bergamo prima resta viva grazie a un Marchetti che fa la dea Kali e poi rischia di vincere. Senza Briglia e De Vrai fa fatica, ma è squadra di molti talenti che si alternano al comando. E’ la volta di Parolo che s’inventa una rovesciata alla Parola. Quasi.
tevez capocannoniere davanti a menez
Contro un Milan in dieci che arrangia la resistenza dei poveracci, cuore, sudore e trincea, il Napoli prima sbaglia un rigore e poi ci mette settanta minuti prima di trovare il colpo di carambola di Hamsik. Da lì, tutto, troppo facile. Il Milan scoppia come una bolla di sapone. E Napoli che resta aggrappato alla maniglia del posto Champions. Impietoso lo zoom sulla sagoma legnificata di Pippo Inzaghi a braccia conserte, in piedi davanti a una panchina che già da un pezzo non è più sua.
napoli milan 3
l’esultanza dei giallorossi dopo il gol di doumbia
napoli milan 2
napoli milan.
Milanesi allo sbando. Ennesima pagina nera anche per l’Inter. Che, al fondo di una noia mortale, rischia di perdere contro un Chievo già promosso.
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