denis bergamini

LA VERITA’, VI PREGO, SULLA MORTE DI DENIS BERGAMINI -C'È UN TERZO INDAGATO PER LA SCOMPARSA DEL CENTROCAMPISTA DEL COSENZA AVVENUTA NEL 1989: E’ UN POLIZIOTTO, MARITO DELL'EX FIDANZATA DEL CALCIATORE, ACCREDITATASI COME UNICA TESTIMONE DEL PRESUNTO SUICIDIO DI DENIS – L’UOMO È ACCUSATO DI FAVOREGGIAMENTO…

denis bergamini

Alessia Candito per repubblica.it

 

 

Si allarga l’inchiesta sulla morte di Denis Bergamini, il centrocampista del Cosenza ucciso in circostanze misteriose il 18 novembre del 1989 e per anni fatto passare per suicida. Secondo fonti di procura, fra gli indagati ci sarebbe anche Luciano Conte, l’attuale marito della principale indiziata, Isabella Internò, ex fidanzata del calciatore, per molto tempo accreditatasi come unica testimone oculare del presunto suicidio di Bergamini.

 

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Assieme a lei, sotto indagine per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione è indagato anche Raffaele Piano, l'autista dell’autocarro sotto cui – hanno raccontato i due per molto tempo – Bergamini si sarebbe intenzionalmente lanciato per togliersi la vita dopo un feroce litigio con la Internò. Tutte bugie, ha svelato la superperizia per lungo tempo invocata dalla sorella gemella del calciatore, Donata Bergamini, e solo qualche mese fa disposta dal procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla, che ha riaperto l’inchiesta per due volte archiviata dai suoi predecessori.

 

Un esame che si è rivelato determinante. I nuovi approfondimenti scientifici e necroscopici hanno infatti svelato come il calciatore sia stato prima strangolato, quindi adagiato sulla statale 106 per simularne il suicidio. Una messinscena che ha retto per anni e della quale il marito di Internò  - ipotizzano i magistrati - sarebbe stato a conoscenza. Per questo l’uomo, di professione poliziotto, sarebbe indagato per concorso in favoreggiamento personale. Secondo quanto filtra, a insospettire inquirenti e investigatori sarebbe stata una telefonata fra i coniugi, durante la quale i due parlavano del nuovo interrogatorio sulla morte di Bergamini che Internò di lì a poco avrebbe dovuto affrontare. Per questo,  per ordine della procura, a Internò e al marito il 29 marzo scorso sono stati sequestrati telefoni e computer che adesso verranno analizzati dai tecnici.

denis bergamini

 

“Denis sto correndo a casa da mamma e papà, hai saputo? Sequestro cellulari Conte-Internò” scrive su Facebook la gemella di Bergamini, che da tempo si batte perché sia fatta luce sulla morte del calciatore. Al suicidio, lei non ha mai creduto. E da sempre ha avanzato sospetti sulla fidanzata dell’epoca del fratello.

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Alla sua versione dei fatti, Donata Bergamini non ha mai dato credito. Il suo Denis – ha sempre spiegato la gemella – non si sarebbe mai suicidato, non in quel modo, non in quel momento della sua carriera.  Più volte finita sotto indagine, sebbene l'autopsia e le simulazioni del Ris abbiano messo in dubbio la dinamica dell'incidente raccontato dai due, Internò fino a oggi ha sempre dribblato le indagini a suo carico.

 

La sua posizione è  sempre stata archiviata per mancanza di sufficienti elementi. Ma Donata Bergamini non ha mai smesso di insistere nel chiedere nuove indagini. Adesso però, i risultati della nuova perizia chiesta dalla procura e disposta dal gip di Castrovillari, stravolgono

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il quadro. Le prove dicono che Bergamini è stato soffocato, dunque – è l’ipotesi dei magistrati -  tanto Internò come Pisano hanno mentito. E qualcuno – sembrano suggerire i nuovi passi della procura – nel tempo lo ha saputo e li ha coperti. 

 

 

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