IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO…
Enrico Sisti per la Repubblica
Così non vale Marco. Dovresti avvertire prima. Questo tuo strapotere contro un avversario ostico come il " Peke" Diego Schwartzman non fa bene al tennis. Assolutamente no. Lo sconquassa. Vincere in finale alla Nadal su un campo dedicato a Vilas invita tutti a riconsiderare Marco Cecchinato e tutti quelli che come lui sono "venuti al mondo" tardi e perciò sanno cos' è l' ombra. Marco è uno della generazione "no chance". Non avrebbe dovuto avere alcuna possibilità di emergere: né giovane né esperto. Sino a due anni fa aveva vinto 4 Challenger e 6 Futures e viveva senza lamentarsi nel piccolo cabotaggio del tennis dei professionisti. A 24 anni era n. 171 e titolare di un' età di mezzo che pareva quasi giocargli contro (a quel punto o sei già forte o non ci diventi più...). Di solito lì si resta, ma non funziona sempre così, esistono le eccezioni. Sfrontatezza, braccio, inventiva. Scatta qualcosa e diventi l' eccezione. La situazione cambia di colpo ( in colpo) e cambia così tanto da obbligare a riscrivere il manuale della bellezza agonistica e dei traguardi individuali, forse le stesse regole dell' intrattenimento tennistico. Siamo sicuri che Cecchinato sia meno "bello" di Zverev? Ieri pareva Rafa. I ragazzi come Marco e Diego, simili in tante cose, hanno sviluppato una straordinaria tenuta psicologica.
Sono usciti tardi dalla zona grigia, poi hanno conquistato semifinali e quarti di Slam. Chi l' avrebbe detto? La scintilla che ha acceso le loro doti nascoste è stata la convinzione di potercela fare. Ieri Marco il " vendemmia tardiva", allievo di Palpacelli, Sartori, Piatti, Brandi e Vagnozzi, ha vinto il suo 3° torneo Atp 250 in 10 mesi ( dopo quelli di Budapest e Umago nel 2018) e da domani raggiungerà il suo best ranking (n. 17 del mondo, 6° italiano di sempre dopo Pietrangeli, Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Fognini), un posto sotto Fabio che sta al n.16. Il 6-1, 6-2 , il tanto a poco, si è consumato in 66 minuti nell' estate e sulla terra non veloce di Buenos Aires dove l' ultimo italiano a vincere era stato proprio Pietrangeli e in un' atmosfera così carica già in partenza che sarebbe bastata una sola concessione tattica o numerica al suo compagno di finale, nato e cresciuto a Buenos Aires, per trasformare la partita in un amarcord della perduta Coppa Davis, con sciarpate e cori per tutti i Dieghi d' Argentina. Schwartzman aveva tutto per essere all' altezza di Marco e qualcosa in più gliel' avrebbe regalato certo il pubblico. Ma Marco non l' ha permesso. I due hanno tratti in comune: sono nati nel '92, sino a ieri avevano vinto due tornei a testa ( Marco due 250, Diego un 250 e un 500), entrambi rappresentano la sostanza viva, anche se non sempre così riconosciuta, di quella sezione di classifica in cui si mescolano speranzosi e delusi, talenti puri esplosi male e mestieranti di qualità esplosi ognuno a modo suo. Se l' anno migliore di Marco è stato (finora) il 2018, per Diego è stato il 2017 ( fu n. 11 del mondo). Piccoli campioni con un diesel nel motore e un paio di sogni nel cassetto, forse ancora da scartare. Tuttavia il campo di ieri ha raccontato un' altra storia: la storia di un match impari. Da una parte brancolava il " Peke", il più piccolo tra le alte sfere del tennis e senza uno straccio di idea. Dall' altra spadroneggiava il ragazzo che non ruba mai l' occhio ma che è spesso "tanta roba", uno al quale il punto glielo devi fare sempre. Mentre Diego serviva piano, soffriva lungolinea e accelerazioni, Marco apriva angoli e chiudeva scambi, obbligando Diego a giocare due metri fuori dal campo per poi stremarlo con la palla corta. Sulla terra dedicata al " sacro" Vilas Marco ha parlato di tennis rosso. Ha detto che il semifinalista di Roland Garros c' è ancora. E forse è pure più forte di prima.
cecchinatocecchinatocecchinato thiemcecchinatocecchinato memececchinatocecchinato djokovic
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI -…
DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE…
TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA…
DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL…
FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA…