DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Francesco Persili per Dagospia
Il primo ko stagionale del Chelsea? Colpa dei raccattapalle. I Blues cadono a Newcastle e Mourinho in versione John McEnroe attacca i “ball boys” di St James’ Park: «Avremmo voluto giocare di più a calcio ma non ci è stato permesso: ho visto palloni che finivano in tribuna e sparivano e raccattapalle che correvano via…». Scazzi ravvicinati del solito tipo a bordo campo.
Dopo la ramanzina-show della scorsa stagione al ragazzino che nella partita contro il Crystal Palace ritardava volontariamente la ripresa del gioco, lo Special One se la prende di nuovo con la scarsa sportività dei raccattapalle: «Ho visto trucchetti e situazioni che non c’entrano nulla con il calcio di alto livello. La sconfitta? Solo sfortuna. Il Newcastle ha fatto gol nelle uniche due occasioni che ha avuto».
Si conferma, invece, il difficile rapporto tra i Blues e i “ball boys”. L’anno scorso Hazard nella semifinale di coppa di Lega inglese contro lo Swansea per la fretta di recuperare un pallone mollò un calcione a un raccattapalle. Rosso diretto, rissa e polemiche. Ha fatto storia la denuncia dell’ex terzino del Chelsea Ashley Cole che accusò i raccattapalle slovacchi di fargli il verso della scimmia.
Provocazioni, ostruzionismo, trucchi per innervosire gli avversari: non è solo letteratura della provincia pallonara: in qualsiasi campo d’Europa il raccattapalle può diventare protagonista. In Spagna tutti ricordano il gesto del ragazzino dell’Atletico Madrid che nel derby si prese gioco di Cristiano Ronaldo e allontanò il pallone.
Niente in confronto a quello che capitò in un lontano Ascoli-Bologna del 1975 quando un raccattapalle marchigiano rubò un gol a Savoldi ricacciando la palla fuori dalla porta. L’arbitro non si accorse di nulla e accordò il calcio d’angolo. Una risata lo ricorderà.
Peggio di sicuro andò al ragazzino preso a calci in un Sampdoria-Inter di metà anni Ottanta dal caudillo Passarella. La sua colpa? La stessa di un giovanissimo Paolo Cannavaro che in un Napoli-Inter ritardò la ripresa del gioco a tal punto da provocare la reazione stizzita di Pagliuca che prima lo schiaffeggiò e poi se ne uscì col fervorino moralista: «Oggi fanno queste furbate, domani magari diventano scippatori…». O calciatori.
Già perché sono tantissimi i campioni che da ragazzini hanno conosciuto miserie e splendori del ruolo del raccattapalle: da Totti e Nesta fino a Fabio Cannavaro che almeno si è goduto Maradona da vicino. Sballi ravvicinati di un altro tipo rispetto a quelli del St James’Park dove i trucchetti dei ball boys sono riusciti a mandare in tilt anche quella vecchia volpe di Mou: «L’arbitro avrebbe potuto dare anche 20 minuti di recupero ma non sarebbe cambiato nulla…».
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