DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Ugo Trani per il Messaggero
«Io al City sarei un pesciolino fuor d'acqua». Chiellini scherza sul suo ruolo che, a sentirlo parlare in Aula Magna, non esiste nella squadra leader della Premier. Giorgio va fiero della sua professione: marcatore. A quanto pare non esiste più, nemmeno nel nostro Paese. L'Italia degli stopper sull'uomo, prima il giocatore e dopo il pallone, ha fatto scuola nel mondo.
«Ma adesso è finita: il guardiolismo ci ha rovinato». Non c'è, dunque, da chiedersi come mai Ventura va a sfidare la Svezia travestendosi da Conte. Nel sistema di gioco e negli interpreti. Perché la Nazionale ha solo la vecchia (sul serio) e cara BBC. Quella del muro a Euro 2016.
Quella dei 6 scudetti di fila con la Juve. Quella dei 99 anni del trio difficilmente scomponibile con Barzagli, Bonucci e Chiellini. E con Buffon che va per i 40. Saranno di nuovo titolari domani. «Il risultato non dipende solo da noi. Quando in Francia non abbiamo preso gol, il merito è di tutti. Che si sono sempre fatti il mazzo.... Anche Ramos, il migliore, va male quando il Real sbanda».
PEP COLPEVOLEChiellini sa chi ha alle spalle. «Rugani, Romagnoli e Caldara sono bravi. Devono fare solo esperienza. Ma loro, a ventidue-ventitre anni, giocano più di quanto facevo alla loro età. Ma è altrettanto vero che c'è un buco generazionale». Ecco dove ha colpito il guardiolismo, fin dai primi calci. «Ci hanno rimesso tanti difensori italiani. Che ora sanno impostare. Che si allargano per giocare. Manca, però, chi marca. Quando ho cominciato io, ogni esercitazione era sull'uomo, dovevo sempre sentirlo sui cross. Ormai non c'è un difensore italiano che sente l'avversario. E' un peccato grave per il nostro calcio.
Perché poi si perde un po' il Dna. E scompaiono le caratteristiche che ci hanno portato ad eccellere nel mondo. E credo che poi non avremo magari grandi talenti come l'ultimo che ha smesso, cioè Pirlo. Ma non avremo neanche mai il tiqui taça che ha la Spagna. La Juve non vincerà mai 6 a 2. Non è nella nostra filosofia. La storia ci insegna che per tornare ai vertici ci serviranno talenti in attacco come negli anni Novanta e all'inizio del Duemila. Ne avevamo a bizzeffe. Ma qualche difensore in più sarebbe gradito».
PERCORSO LINEARE«Il livello del campionato italiano è sempre più basso. Quattro-cinque squadre lottano per lo scudetto perché vincono ogni partita contro le altre. C'è troppo divario. Io sono contento solo se vinco lo scudetto, non se raccolgo tanti punti...». Chiellini è pessimista sul nostro movimento: «Il ko in Spagna ci ha tolto quell'entusiasmo e quella spensieratezza per giocare il calcio che avevamo in mente.
A Madrid speravamo che finisse in altro modo. Non solo per la sconfitta, ma per come doveva essere la partita. Gia' l'atmosfera che si è respirata a Reggio Emilia contro Israele l'ho trovata, guardando la partita di casa, fuori luogo. I fischi ingiustificati. Sapevamo, già prima delle qualificazioni, di doverci giocare il mondiale nei playoff. L'Italia fin qui ha insomma fatto bene. Ora deve però andare in Russia».
CHIELLINI IN ITALIA SPAGNACHIELLINICHIELLINI FLORENZICHIELLINI FALCAO
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