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GIARRETTIERE E VOLÉE, COLPO GROSSO A MILANO: SORTEGGIO SEXY AL TORNEO DI TENNIS UNDER 21 “NEXT GEN”, SCOPPIANO LE POLEMICHE – LA BBC HA ACCUSATO DI “SESSISMO” GLI ORGANIZZATORI E DI “RIDICOLAGGINE” GLI ITALIANI – AUDISIO: "IL SINDACO DI MILANO, PATRIA DEL DESIGN, DOVREBBE QUERELARE PER OFFESA ALL’IMMAGINE"

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Lucia Esposito per Libero Quotidiano

 

I tennisti che invece di usare le braccia per impugnare la racchetta e colpire la palla di diritto o di rovescio, infilano le mani nelle autoreggenti di una strepitosa modella, oppure sfilano una lettera del reggiseno di un' altra stangona. Niente volée, nessun colpo al volo, ma timide indecisioni e grandi imbarazzi.

 

Un giochino sexy e pepato per scoprire il proprio girone di appartenenza. Insomma, invece dell' istituzionale estrazione dall' urna e dell' annuncio composto di un presentatore, ci si è affidati al vecchio connubio, alla formula un po' sgualcita dello sportivo che va a braccetto con la bellona (e che nel calcio trova la sua declinazione nella velina). Niente di nuovo.

 

Anzi, una scenetta scontatissima. Il sorteggio del torneo Next Gen che si svolge a Milano da oggi a sabato prossimo doveva essere uno spettacolo per celebrare il ritorno del grande tennis nel capoluogo lombardo dopo dodici anni. Una kermesse che nell' albo d' oro ha visto in campo McEnroe, Borg, Lendl, Becker, e un giovanissimo Roger Federer.

 

Quella che comincia oggi è la versione under 21 delle Atp Finals in cui i migliori otto giovani tennisti al mondo si sfidano per decidere chi è il migliore tra i migliori.

 

Gli organizzatori volevano dunque qualcosa di speciale, che stupisse il mondo. E ci sono riusciti. Come ha spiegato un organizzatore «l' intenzione era quella di integrare con il sorteggio la ricca storia di Milano come capitale mondiale della moda». Ma questo spettacolino, ambientato in una discoteca, si è trasformato in un caso internazionale. E si è scomodata perfino la Bbc, che ha storto il naso e ha accusato di «sessismo» gli organizzatori e di «ridicolaggine» gli italiani.

 

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L' ex campionessa di Wimbledon Amelie Mauresmo, sdegnata, ha addirittura definito il siparietto «una disgrazia» e la mamma del campione Andy Murray si è spinta oltre, ha commentato inorridita manco fosse davanti a una catastrofe irrimediabile con un solo aggettivo: «terribile». Sicuramente a rivedere le immagini quello spettacolo mette tristezza. Sa di vecchio. Si sfrutta il cliché della bella donna che si affianca allo sportivo belloccio e generalmente ricco.

 

Una brutta, bruttissima copia del "Colpo grosso" di Smaila e delle sue ragazze Cin Cin che invece restano uno spartiacque nella storia della nostra televisione. Quello che colpisce sono le facce imbarazzate (ma non certo scontente) dei tennisti. L' espressione stordita del rigido coreano Chung Hyeon con gli occhiali spessi - che una volta erano da secchione e oggi da nerd - che, invece di trovarsi dietro la rete a inseguire palle a denti stretti si è ritrovato a usare la bocca per sfilare i guanti della modella.

 

O il canadese Shapovalov che si è avventato sullo spacco della modella e ha dovuto pescare dal reggicalze la lettera del girone di appartenenza. Eccessivo parlare di sessismo davanti a modelle che sono state scelte e pagate per fare questo giochino. Si potrebbe aprire un dibattito sull' uso e l' abuso del corpo della donna nella nostra società, certo. Certamente questo giochino è stato pensato dalla testa di un uomo, ma qui la questione è più di buon gusto che di sessismo.

 

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Appena sono partite le polemiche è cominciato lo scaricabarile con la Federtennis (co-organizzatrice del torneo) che si è affrettata a far sapere alla Bbc di non aver partecipato alla scelta del format. L' Apt (l' associazione mondiale del tennis maschile) si è scusata, ha spiegato che si voleva usare il legame tra Milano e la moda e che «l' esecuzione si è rivelata pessima e inaccettabile». Uno scivolone che ha sollevato un gran polverone: oggi i tennisti sono al loro posto. Corrono sulla terra rossa invece che ravanare nelle calze delle modelle per estrarre letterine.

 

 

2. IL CORPO DELLE DONNE E QUEL MADE IN ITALY FATTO DI INDECENZA

 

Emanuela Audisio per la Repubblica

 

Ci risiamo: spogliami e ti dirò dove giochi. All'(ab)uso del corpo delle donne nello sport. Al vecchio voyeurismo: Colpo Grosso invece di colpo vincente. Sai che novità? Atp e Red Bull si scusano, meglio farebbero i dirigenti responsabili a licenziarsi. In un momento in cui c' è una seria riflessione sul sessimo, sul razzismo, sulle diversità, ecco che ti arriva la modella che si denuda al torneo di tennis.

 

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Sotto il vestito: tutta l' indecenza dei mandanti. Mentre nei cinema la battaglia dei sessi di Billie Jean King è ormai un film storico, il Made in Italy ne propone una versione indecorosa. Ma quando la smetteranno: con le Miss in mini al Giro, con quelle con l' ombrellino in F1, con quelle che contano i round sul ring, con le madrine svestite agli eventi sportivi?

 

Ma veramente c' è ancora qualcuno che pensa che quello spettacolo fantozziano sia sexy e faccia ascolto? Perfino i giovani tennisti, molto più avanti di chi li rappresenta, erano imbarazzati. Già nel 2011 nacque e subito abortì Miss Italia Sport, una fascia che aveva avuto il benestare del Coni (presentata anche al Foro Italico) per premiare l' atleta più bella. E che subito suscitò reazioni e polemiche da parte delle campionesse azzurre. Sei anni fa non sei secoli scorsi.

 

Chi oggi organizza eventi ha il dovere di essere informato su dove va il mondo. Riepiloghiamo: in America non si possono ospitare finali di grande basket in impianti che non abbiano servizi igienici non solo per lui o lei, ma anche per altro (other).

 

Un giocatore di baseball, Yuli Gurriel, 33 anni, non un ragazzino, primo baseman degli Houston Astros, squadra campione, perderà 320 mila euro (multa) e cinque giornate da scontare nel prossimo campionato perché in gara-3 di finale ha fatto gli occhietti a mandorla. Gesto ritenuto offensivo nei riguardi del giapponese Darvish.

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Per cui dovrà anche sottoporsi a una terapia di riabilitazione.

 

Lo sport è di tutti e per tutti. Chi in Usa scherza o fa allusioni alle giornaliste viene denunciato e portato in tribunale. Fai lo spiritoso a casa tua, non nello spogliatoio.

L' Italia non è l' Afghanistan o l' Arabia Saudita: le donne hanno fatto la resistenza correndo in bicicletta, combattendo in montagna, le atlete italiane prima e dopo Ondina Valla (oro nel '36 a Berlino) si sono affermate nel mondo, fuori dagli stereotipi. Se c' è un momento in cui il made in Italy, versione sportiva, deve riflettere e cambiare è questo. Ha l' occasione per voltare pagina, per dimostrare sensibilità sul tema (sensibility training, per dirla all' americana). Invece che fa: accusa una giovane arbitra, Sara Mainella, 23 anni, di essere troppo donna: quindi fragile, inadatta, paurosa, perché ferma una partita stanca delle aggressioni verbali contro di lei.

next gen arena tennis

 

Non doveva, si capisce. Un uomo (arbitro cornuto) non l' avrebbe fatto. Si dirà: la cerimonia delle modelle è stato solo un gesto di cattivo gusto. Proprio per questo il sindaco di Milano, città internazionale, patria del design, dovrebbe querelare per offesa all' immagine. E ai promotori dell' iniziativa andrebbe ritirata ogni licenza per rifarlo di nuovo. Si spoglino loro: di un maschilismo brutto e fuori moda.

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