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REDBIRD SMENTISCE REPUBBLICA: «NESSUNA VENDITA DEL 22% DEL MILAN, È UNA TOTALE INVENZIONE»
RedBird smentisce la Repubblica sulla possibile vendita di quote del Milan. Non c’è nessuna intenzione da parte di Cardinale di vendere una quota del club. Lo ha riferito un portavoce di RedBird alla Reuters. Questa mattina il quotidiano aveva detto il contrario citando anche un documento di Washington Harbour, società di investimenti e consulenza finanziaria.
Scrive la Reuters:
La società di investimenti statunitense RedBird Capital ha smentito venerdì un articolo del quotidiano italiano La Repubblica secondo cui la società avrebbe intenzione di vendere una quota del Milan, la squadra di calcio italiana di cui è proprietaria dal 2022.
«Il resoconto di La Repubblica sulla vendita di una quota dell’AC Milan è una totale invenzione. È del tutto falso», ha affermato un portavoce di RedBird. RedBird ha rilevato il club dal fondo statunitense Elliott con un buyout di 1,2 miliardi di euro (1,32 miliardi di dollari).
In una precedente dichiarazione, che si è fermata quasi a una smentita totale, un portavoce di RedBird aveva detto a Reuters che Gerry Cardinale, fondatore e socio amministratore del fondo, «non conosce Washington Harbour e il documento citato dal giornale non è attribuibile a lui». Washington Harbour non ha risposto alla richiesta di commento della Reuters in merito al comunicato stampa.
Estratto dell'articolo di Enrico Currò per "La Repubblica"
Gerry Cardinale è sempre più a caccia di investitori per tenersi il controllo del Milan, appeso alla difficile realizzazione del nuovo stadio a San Donato. Nell’agosto 2022 la sua società di gestione degli investimenti RedBird rilevò il controllo del club dal fondo Elliott della famiglia Singer, che gli prestò poco meno della metà della valutazione di 1.2 miliardi di euro: 560 milioni tramite vendor loan (prestito del venditore) triennale.
Ma poco più di due anni dopo, mentre al Portello si gongola per il secondo attivo di bilancio (4.1 milioni per il 2023-24, dopo i 6.1 milioni dell’esercizio precedente), dagli Usa emerge la fretta di trovare nuovi soci. Non si tratta più solo dell’esigenza di pagare tra 11 mesi a Elliott il debito, che alla scadenza di agosto toccherà i 693 milioni (il 57.7% del valore attuale del Milan) e che è già salito con gli interessi dell’8% a 634,3: lo attesta il bilancio 2024 di ACM Bidco, la controllante del Milan, depositato ad Amsterdam lo scorso 30 settembre.
PAUL SINGER E GERRY CARDINALE E GORDON SINGER
Ora la nuova urgenza di Cardinale sembra quella di rimpolpare il suo stesso capitale, vendendo “al prezzo base di costo”, cioè senza guadagno, “fino a 150 milioni del capitale investito iniziale di 681 milioni, data la necessità dell’azienda di abbassare l’importo dell’investimento per riequilibrare il portafoglio”.
La formula testuale è riportata nel documento in cui Washington Harbour, società di investimenti e consulenza finanziaria, prospetta per conto di RedBird a potenziali investitori l’acquisto di una quota azionaria, pari al 22% del capitale che 25 mesi fa Cardinale avrebbe raccolto e investito nel Milan.
paolo scaroni ricevimento quirinale 2 giugno 2024
Il dossier circola dallo scorso maggio negli ambienti finanziari internazionali. Repubblica lo ha potuto visionare. Washington Harbour spiega di aver ricevuto mandato da RedBird per ribilanciare l’esposizione del manager newyorchese dell’intrattenimento[…]
Per invogliare gli acquirenti, le condizioni sono molto vantaggiose, “malgrado la significativa outperformance”, il risultato finanziario, “del 2022-23”. L’elemento chiave è il futuro stadio di proprietà, i cui ricavi ipotizzati sono di ben duecentoundici milioni l’anno. Un miliardo è la spesa, finanziata in parte con novecento milioni di debito, per un impianto da oltre settantamila posti di cui oltre tredicimila premium (club, logge, skybox), per il quartiere generale del club e per lo store, il museo, l’hotel, l’area ristoranti e bar, la vendita al dettaglio.
La partenza dei lavori viene dichiarata ad ottobre 2025, la conclusione nel 2029. Ma la realtà è nebulosa, visti il passo indietro verso la coabitazione con l’Inter per dividere le spese, e poi il revival dell’area di San Siro col parziale abbattimento dell’attuale Meazza.
Per ingolosire i soci eventuali, viene prefigurato un ricco guadagno all’uscita: chi investe i suddetti centocinquanta milioni potrebbe uscire nel 2027, rivendendo le proprie quote addirittura a trecentonovanta milioni, 2.6 volte in più.
[…] L’affare stadio è fondamentale anche per l’attuale management del club. Una tabella ad hoc, vaga sull’eventuale rifinanziamento a Red-Bird (si registra che il peso del vendor loan di Elliott arriverà fino a 766 milioni), introduce i MIP, acronimo di Management Incentive Plans, gli incentivi ai manager. Quelli citati nel dossier fissano in 569 milioni il compenso per l’attuale dirigenza del Milan nel migliore scenario di sviluppo possibile e in 358 il bonus nello scenario base.
L’ipotesi più pessimistica non prevede guadagni supplementari per i dirigenti. Le prime due postulano lo stadio, la terza il naufragio del progetto. Per Cardinale, per l’ad Furlani e per il presidente Scaroni è una fortissima motivazione in più per portare a termine l’operazione.
PAUL SINGER E GERRY CARDINALE scaroni cardinale ibra milan borussia dortmundGERRY CARDINALE IN PIAZZA A FESTEGGIARE IL MILANRICCARDO SILVA GERRY CARDINALEgerry cardinalegiorgio furlanigiorgio furlanigerry cardinale
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