LA SCIVOLATA DELLA KOSTNER - COPRÌ L’EX FIDANZATO SCHWAZER: LA PATTINATRICE RISCHIA DI ESSERE INDAGATA PER FAVOREGGIAMENTO

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Paolo Colonnello per “la Stampa

 

carolina kostner foto lapressecarolina kostner foto lapresse

Le innegabili capacità di pattinatrice sul ghiaccio potrebbero questa volta non impedire a Carolina Kostner di scivolare e cadere pesantemente sull’inchiesta di Bolzano sul doping nell’atletica.

La campionessa, ascoltata per 12 ore l’altro giorno come testimone dai pm altoatesini che indagano sulla vicenda del suo ex fidanzato Alex Schwazer e sulle complicità di alcuni medici della federazione, si trova infatti in bilico tra la possibilità di essere iscritta sul registro degli indagati per favoreggiamento e quella di diventare una teste chiave dell’accusa.

 

In entrambi i casi, posizione assai scomoda per la fuoriclasse del ghiaccio che lunedì, a quanto pare, avrebbe perso a tratti la sua proverbiale freddezza aggiungendo qualche piccola contraddizione e reticenza a quelle già evidenti emerse dopo la trasmissione agli inquirenti bolzanini del verbale reso davanti alla Procura federale.

La vicenda è nota: il giorno in cui si presentarono gli ispettori internazionali antidoping a Oberstdorf, dove la campionessa si trovava con Schwazer, a mentire sulla presenza dell’olimpionico di Pechino fu proprio lei sostenendo che il fidanzato non si trovasse in casa in quel momento ma a Racines. Bugia raddoppiata un paio di ore dopo quando, incontrando sotto casa gli ispettori, rimasti a vigilare perché insospettiti dalla presenza dell’auto di Schwazer nel paesino tedesco, passò loro al telefono il fidanzato perché si convincessero che si trovava altrove.

KOSTNER KOSTNER

 

Circostanza che la Kostner «dimenticò» di raccontare quando venne ascoltata la prima volta in procura un paio di anni fa che però, rivisto alla luce di tutto quanto è emerso in questa indagine, ovvero di una serie incredibile di complicità e omertà del mondo dello sport italiano riguardo al fenomeno del doping, pone in una luce diversa la posizione di Carolina. 
 

Un conto è raccontare di non accorgersi di dormire a fianco di un uomo che mette in funzione un compressore di notte e una mascherina d’ossigeno sul volto, oppure scambiare per vitamine gli intrugli nascosti nel frigorifero di casa. Un altro è raccontare balle agli ispettori internazionali antidoping (e, peggio ancora, alla Procura della Repubblica), impedendo di fatto l’accertamento di un reato. Dunque il procuratore Rispoli deciderà nei prossimi giorni come valutare la posizione della Kostner. Anche se in fondo, si tratta pur sempre di una posizione marginale nell’inchiesta. 

dolore e rammarico per il suo errore alex schwazer ha al suo fianco il conforto della fidanzata carolina kostner e la famiglia e dolore e rammarico per il suo errore alex schwazer ha al suo fianco il conforto della fidanzata carolina kostner e la famiglia e

 

Così come rimane una posizione di «persona informata sui fatti», ovvero testimone a tutti gli effetti, quella dell’olimpico di Atene e attuale responsabile delle giovanili di atletica Stefano Baldini, sentito anche lui per diverse ore nei giorni scorsi, in particolare sull’ambiente degli azzurri a Pechino. Un interrogatorio, spiegano gli investigatori, reso necessario dal fatto che gli altri indagati, ovvero i medici federali di allora, Pierluigi Fiorella e Giuseppe Fischetto, si sono finora sempre avvalsi della facoltà di non rispondere.

 

ALEX SCHWAZER ALEX SCHWAZER

Anche Baldini era «trattato» da Fiorella, girava nelle stesse stanze dove il medico accusato di aver chiuso entrambi gli occhi sul doping di Schwazer si muoveva, condivideva chiacchiere e ansie dello stesso gruppo di atleti. Ha notato qualcosa di strano Baldini? Nulla, avrebbe riferito l’ex campione.

 

Ma inquirenti e investigatori stentano a credere che nell’ambiente nessuno sapesse davvero mai niente. Ed è questo il vero nocciolo dell’inchiesta: svelare la commistione tra controllati e controllori, uniti nella lotta del ricco business che gira attorno alle medaglie d’oro.

stefano baldinistefano baldini

 

La vera svolta potrebbe arrivare a fine mese, quando la Wada, l’organismo internazionale antidoping, individuata dall’inchiesta come parte offesa e probabile futura parte civile, invierà ai carabinieri del Ros di Trento e al procuratore Rispoli una lunga relazione sulla vicenda, sottolineando, ad esempio, quante e quali volte segnalò evidenze di doping ai vertici del Coni e come non ebbe risposte.

 

Un rapporto che potrebbe determinare nuove iscrizioni sul registro degli indagati di Bolzano, finora fermo a quattro persone ma con tanti «sospesi» in lista di attesa. Tanto che l’inchiesta che ad agosto sembrava conclusa con il deposito degli atti, ora è formalmente riaperta.