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Cristiano Ronaldo ha risposto con un'intervista a France Football alle accuse di violenza sessuale che gli sono state rivolte da Kathryn Myorga. L'attaccante della Juventus ha spiegato quali sono stati gli effetti sulla sua famiglia: "È chiaro che questa storia interferisce con la mia vita. Ho una compagna, quattro figli, una famiglia cui sono molto legato.
Per non parlare della mia reputazione, che è esemplare. Ho dovuto dare delle spiegazioni alla mia compagna - ha aggiunto - Mio figlio, Cristiano Jr, è troppo piccolo per capire. Il peggio è per mia madre e le mie sorelle. Sono sbalordite e allo stesso tempo molto arrabbiate. Questa è la prima volta che le vedo in questo stato".
Da parte sua Ronaldo non ha mai smesso di dichiararsi innocente, sicuro di avere la coscienza a posto: "So chi sono e cosa ho fatto, la verità verrà fuori. Le persone che oggi mi criticano e che parlano della mia vita, vedranno".
CR7: "JUVE? NON PER SOLDI
"Non sono venuto alla Juve per i soldi, guadagnavo lo stesso a Madrid se non di più... Ma al Real Madrid non ero più considerato come prima. La differenza è che la Juve mi voleva davvero, me lo ha detto e me lo ha dimostrato". Cristiano Ronaldo si racconta a 360° alla rivista francese, France Football, e parte proprio dai motivi che in estate lo hanno spinto a salutare la Casa Blanca per trasferirsi alla Juve: "All'interno del club, in particolare da parte del presidente Florentino Perez, non mi consideravano più come all'inizio.
I primi quattro o cinque anni, ho avuto la sensazione di essere Cristiano Ronaldo, dopo meno. E quando circolavano notizie sul fatto che volessi andare via, avevo l'impressione che Perez non me lo avrebbe impedito. Il presidente mi guardava come se non fossi indispensabile, non mi ha mai visto se non come un rapporto d'affari e non mi ha mai detto qualcosa che venisse dal cuore - continua ancora Ronaldo -. Venire alla Juve è stata una buona scelta, riuscita. Ho fatto tante cose buone a Madrid, ho vissuto dei momenti incredibili che ricorderò per sempre, con compagni di squadra che sono stati molto preziosi per me così come lo sono stati i tifosi. Ma dopo nove anni era il momento di cambiare club e andare altrove".
ZIDANE E PALLONE D'ORO — Il fuoriclasse portoghese, autore fin qui di 7 gol nelle prime 10 partite con la Juve, ha poi assicurato che la sua decisione di lasciare il Real Madrid "non è stata presa in funzione della partenza di Zidane (allora allenatore, ndr.) anche se si tratta di uno di quei piccoli dettagli che hanno consolidato quello che già pensavo della situazione del club". Ronaldo, infine, ci ha tenuto a sottolineare che il suo trasferimento non è stato legato al denaro ("Se avessi voluto fare del mio trasferimento una questione di soldi, sarei andato in Cina, dove avrei guadagnato cinque volte quello che prendo qui o al Real") e sul Pallone d'Oro, che sarà assegnato il 3 dicembre, ha ammesso:
"Sì, sogno di vincerlo per la sesta volta e superare Lionel Messi. Penso di meritarlo anche quest'anno. Ma vincerlo non è un'ossessione anche perché so già, nel cuore, di essere uno dei migliori giocatori della storia. Ma ovviamente voglio vincerlo, mentirei se dicessi il contrario. Lavoro per quello, per segnare gol e vincere le partite, senza che sia un'ossessione".
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