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Matteo Pinci per “repubblica.it”
Ma non sarà che il tifo fa male? A qualcuno a Roma il sospetto inizia a venire davvero: l'Olimpico, che giochi la Roma o la Lazio, da mesi fa il pieno di desolazione e silenzio. Eppure le due squadre sembrano non accorgersene nemmeno.
Una provocazione, o forse qualcosa di più: i risultati delle squadre della capitale alimentano l'idea che il sostegno vigoroso, continuo, incessante e le aspettative di chi tifa, possano trasformarsi a volte in una pressione difficile da gestire per i calciatori. Soprattutto a Roma.
Prendete la squadra di Rudi Garcia: pensate abbia risentito dell'assenza in massa di 4-5mila tifosi di curva nelle ultime 4 partite? Macché. Nella stagione scorsa ha vinto soltanto 4 delle ultime 17 partite casalinghe, in cui ha perso 5 volte con 8 pareggi finendo contestata, minacciata (episodio che ha innescato un'indagine con interrogatori anche tra i calciatori), offesa.
Quest'anno invece, nella stagione in cui la curva sud ha deciso di disertare lo stadio per manifestare le proprie ragioni contro la divisione del settore, le perquisizioni approfondite, le multe per il cambio di posto, all'Olimpico la Roma ha pareggiato con il Sassuolo vincendo tutte le altre sfide di campionato.
E' vero, nel successo contro la Juventus gli ultrà c'erano tutti, ma nelle altre no. E la squadra non pare averne risentito. Anzi, continuasse così la società potrebbe persino risparmiare i 181mila euro di danni pagati al Coni per i danneggiamenti provocati dai propri tifosi, oltre alle centinaia di migliaia di euro di multe per striscioni, petardi e cori.
Sulla stessa barca la Lazio: Pioli e soci in casa marciano a punteggio pieno, eppure a seguirli trovano in media non più di 22mila spettatori a partita. Con il Bologna alla prima mancava anche la curva Nord, ma il deserto di voci amiche non ha impedito a Biglia e Kishna di imporsi.
Al contrario nelle trasferte di campionato Candreva e compagni hanno perso 4 volte su 5, gli ultimi due k.o. nonostante i sostenitori laziali fossero tornati a seguire la squadra fuori casa a distanza di 8 anni dall'ultima volta: erano in duemila al Mapei Stadium e un paio di centinaia a Bergamo per zero punti in classifica.
La pressione dei tifosi in ogni caso non rischia di essere eccessiva soltanto a Roma: nel 2014-'15 l'Assocalciatori ha registrato 52 azioni intimidatorie dei supporters a danno degli atleti, in 3 casi su 4 arrivate dalla tifoseria "amica".
Anche per questo forse le diserzioni di massa all'Olimpico fanno sorridere la questura: "In questo campionato non sono state rilevate criticità inerenti l’ordine pubblico, la sicurezza degli spettatori o altri comportamenti illeciti che, nel passato, avevano causato pericoli per l’incolumità delle persone", recita la nota diffusa dal questore. Senza tifosi, insomma, anche la polizia ha vinto la propria partita. Grottesco che il prezzo da pagare debba essere uno stadio lasciato deserto.
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