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Matteo Persivale per “La Lettura - il Corriere della Sera”
Qualcuno si fermava a osservare la scena, che era fonte per me di cocente vergogna. E il fotografo che saltellava da un punto all’altro, guardando il sole, regolando l’obiettivo. L’ho pregato di abbreviare la tortura
(Ennio Flaiano, La solitudine del satiro , Adelphi)
Grufolare nella spazzatura dei personaggi famosi non è altro che il passo finale dell’inseguimento, da parte dei media, delle celebrity , e una trovata tanto estrema da diventare un colpo di genio warholiano. Una riflessione sul nostro culto — e sull’industria — dei famosi, ormai mostruosamente amplificata da internet e social media ben oltre i proverbiali «quindici minuti» profetizzati proprio da Warhol.
Bruno Mouron e Pascal Rostain sono due paparazzi di lungo corso che hanno fatto proprio questo, hanno frugato nel trash — letteralmente — per estrarne gli oggetti buttati da attori, artisti contemporanei (che ormai, in qualche caso, sono anche loro celebrity a pieno titolo, ultimamente insidiati dagli chef) e rockstar.
Mouron &Rostain hanno cominciato lavorando per «Paris Match» alla fine degli anni Settanta, poi nel 1986 la partnership nella agenzia Sphinx, e da qualche anno ecco lo sdoganamento nelle gallerie d’arte (dove viene esposto anche Ron Galella, il paparazzo americano che negli anni Settanta veniva regolarmente denunciato da Jackie Onassis e ora viene chiamato «maestro»). Così la sede milanese della parigina Artcurial espone per la prima volta in Italia una selezione di scatti di Mouron & Rostain.
In un curioso omaggio a Expo, come spiega Gioia Sardagna Ferrari, direttrice di Artcurial Milano: «Non potevamo non rendere omaggio a Expo 2015 con il suo potente messaggio: abbiamo pensato di portare il nostro contributo suggerendo una riflessione sugli scarti prodotti, sugli oggetti e i materiali che vengono gettati ancora intatti. Gli scatti di Bruno Mouron e Pascal Rostain esortano il pubblico a interrogarsi su questo feed the planet al contrario».
«Dimmi cosa butti via e ti dirò chi sei», è la dichiarazione d’intenti dei due fotografi, ormai focalizzati sui rifiuti famosi, da Brigitte Bardot a Mick Jagger, da Charlize Theron a Madonna, (neanche i cassonetti dell’ex presidente Ronald Reagan e Marlon Brando sfuggirono al famelico duo francese).
Dopo le celebrity , Bruno Mouron e Pascal Rostain si sono diretti, da archeologi delle rovine domestiche, sul fotoreportage degli scarti prodotti dalle popolazioni mondiali, una sinfonia di pattume globale e globalizzato: Russia, Francia, Qatar, Tahiti, Cina.
I due fotografi raccolgono, catalogano, dispongono in bell’ordine e illuminano sotto la luce impietosa di un riflettore da fotografia medica, evidenziando sprechi, la ricorrenza dei marchi comuni a tutto il mondo (la Coca-Cola, uno dei prodotti centrali del Novecento, l’esempio classico: bevuta dai più poveri d’America come dai più ricchi).
ROSTAIN E MOURON- DAMIEN HIRST
La serie Autopsie è inclusa nel Padiglione Francese dell’Esposizione Universale di Milano, visitabile fino al 31 ottobre 2015. Per la mostra milanese di Autopsie saranno presentate in esclusiva tre stampe delle immondizie di Kate Moss, Mick Jagger e del trittico di Jeff Koons in formato ridotto 60 x 80 cm, edite in soli dieci esemplari.
La mostra sarà aperta al pubblico da giovedì 28 maggio a lunedì 27 luglio (da lunedì a venerdì, 10-18, chiuso sabato e domenica. Ingresso libero. Artcurial Milano a Palazzo Crespi, corso Venezia 22, Milano www.artcurial.com ).
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