DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA…
Carlo Tarallo per Dagospia
1- CIARAMBINO E IL CAPITONE
Se non ci fosse bisognerebbe inventarla, Valeria Ciarambino. La candidata alla presidenza della Regione Campania per il M5S non smette di stupire. Dopo aver “tralasciato” di specificare nel suo curriculum di lavorare per Equitalia (che Grillo vorrebbe abolire” ecco un’altra chicca. Sul suo profilo pubblicato su Il Mattino, alla voce “animali domestici”, la Ciarambino scrive testualmente: “Una volta a Natale ho salvato un capitone dal cenone natalizio e l’ho allevato in una bacinella per mesi”. Come l’avrà chiamato? Beppe? E che fine avrà fatto il capitone a 5 stelle? Ah saperlo…
2 - ANTIMAFIA O ANTIMATTEO?
“Abbiamo cominciato tardissimo, effettivamente…”: la deputata del Pd membro della Commissione Parlamentare Antimafia ammette, interpellata da Dagospia, che è un po’ tardi per sganciare la bomba nucleare sulla campagna elettorale. Ma si sa: i tempi sono quelli che sono, e così su Matteo Renzi e i suoi candidati alla presidenza di Campania e Puglia (Vincenzo De Luca e Michele Emiliano) sta per piovere la tegola targata Rosy Bindi.
IL CURRICULUM DI VALERIA CIARAMBINO SUL BLOG DI GRILLO
La Commissione Antimafia, presieduta da Rosy, domani mattina comunicherà al mondo i nomi dei candidati alle regionali “bocciati”, mentre ieri Il Mattino, giornale per il cui lavora la senatrice Rosaria Capacchione (ora in aspettativa), componente della commissione, dava i numeri: tre dei candidati a rischio sarebbero schierati con De Luca, quattro con Emiliano, uno con Stefano Caldoro (governatore uscente in Campania), due con Francesco Schittulli (sfidante di Emiliano in Puglia). Altri tre sarebbero liguri. Il totale, dunque, sarebbe tutto a svantaggio dei candidati del Pd. Che sudano freddo aspettando domani, giorno in cui la Commissione dovrebbe finalmente tirare fuori i nomi.
Ma la polemica esplode: come è possibile che si sia arrivati a tre giorni dalle elezioni per conoscere (forse) i risultati di uno screening così dirompente per il risultato elettorale? E quali sorprese riserverà la Commissione Antimafia rispetto alle centinaia di articoli sui cosiddetti “impresentabili” usciti sui giornali nell’ultimo mese? Non si sa. Quello che si sa è che la tempistica suscita polemiche a raffica: “Dovevamo iniziare prima - aggiunge la fonte a Dagospia - ma è andata così”.
Sente puzza di strumentalizzazione anti-Renzi, invece, Michele Emiliano, in una intervista a Repubblica: “Prendere la gente e attaccarla ai ganci delle macellerie? Se la Bindi, quando era presidente del Pd, avesse lavorato per cambiare il codice etico, forse niente di tutto questo sarebbe successo. La verità è che sono come Buffon: volo da un palo all’altro per parare tutto. Pure i colpi bassi. E’ dura essere nel Pd”.
Regionali in Campania De Luca e Caldoro si contendono la poltrona
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