DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
Maurizio Caverzan per la Verità
È l' indotto dei Mondiali. L' indotto televisivo e pubblicitario, s' intende.
Calciatori e allenatori imperversano nell' advertising. La massima competizione calcistica ha innescato la fantasia dei creativi e offerto opportunità ai fuoriclasse dello stadio.
L' ultima campagna vista è quella con Dries Mertens e Lorenzo Insigne, compagni di squadra al Napoli, uno belga, l' altro italiano. «Sei sempre incollato al cellulare», lamenta Insigne. «Sto cercando un hotel», si giustifica Mertens. «E quanto ci vuole, basta connettersi con quell' app che li confronta Ma poi, dove lo stai cercando questo hotel?», s' informa Lorenzo. «In Russia Vieni anche tu?», lo sfotte il collega.
Poi c' è lo spot con uno Zlatan Ibrahimovic, fanfarone quanto basta, che paga il conto di un ragazzo imbranato con la sua carta di credito. L' allenatore del Milan Gennaro Gattuso invece chiama l' avvocato tramite un noto provider di Internet. Giorgio Chiellini suggerisce un marchio di telefonia per risparmiare sui giga non utilizzati. Il target è maschile, i testimonial sono quelli: uno spot ogni tanto, solitamente gradevoli, niente di eccessivo.
Chi ha una presenza al limite dell' ossessione, è invece l' ex capitano della Juventus e della Nazionale, Gianluigi Buffon. Anche prima dei Mondiali non è che si dosasse particolarmente. Ora la sua presenza deborda da un break all' altro. E da un prodotto all' altro, per tutti i pubblici e per tutte le età.
Non ci si salva nemmeno con lo zapping. Se lo eviti su un canale, te lo ritrovi subito sull' altro, con un' altra maschera. Pur di promuovere un' app di acquisti online, s' improvvisa chef con tanto di toque. Per un videogame da teenager, «nel mondo dei veri duri», diventa comandante di carri armati. Per una ditta di materassi assicura che «dormire è il piacere più importante». Chissà come la pensa Rocco Siffredi, il testimonial di cui ha preso il posto, nella campagna di un noto marchio di patatine. Ma tant' è.
A Buffon multispot non sfugge uno shampoo antiforfora, una società di assicurazioni, una famosa birra nazionale per la quale autografa palloni. Il Gianluigi (ex) nazionale è compulsivamente dentro tutti i break. A volte, anche ripetutamente nella stessa interruzione pubblicitaria, con prodotti diversi. Come uno zelig dell' advertising. Uno zelig astuto, evidentemente. Perché vien da chiedersi se le varie agenzie che lo hanno ingaggiato per un prodotto fossero a conoscenza di quante altre campagne il nostro uomo brand avrebbe firmato.
Uno degli spot in questione ha come tagline: «Tanto tempo libero». Quello di Gianluigi, ovviamente. Dategli presto una squadra che glielo occupi tutto.
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