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Il gruppo Cobra in mostra alla Fondazione Roma
La mostra
Edoardo Sassi per il “Corriere della Sera - Roma”
mostra cobra palazzo cipolla fondazione roma
Un acronimo formato con le prime lettere delle città da cui quegli artisti provenivano: «Co», come Copenaghen; «Br», come Bruxelles, «A» come Amsterdam.
Questa l' origine del gruppo «CoBrA», sigla con cui è entrata nella storia dell' arte del Novecento una tra le prime neoavanguardie europee sorte all' indomani del secondo conflitto mondiale. Ed è al gruppo che è dedicata la mostra «Cobra (1948-1951)» inaugurata ieri a Palazzo Cipolla, sede della Fondazione Roma Museo.
Obiettivo dell' esposizione, secondo gli organizzatori, «sottolineare, attraverso una approfondita messa a fuoco storico-critica, la straordinaria vocazione europea transnazionale del movimento. Piaccia o non piaccia l' alfabeto artistico cui si ispirò il blocco originario di «Cobra» - questione di gusti - una mostra comunque bene impaginata e che fa luce su un aspetto dell' arte del Novecento tutto sommato poco noto al grande pubblico in Italia.
mostra cobra palazzo cipolla fondazione roma
La mostra, promossa da Fondazione Roma in collaborazione con la Die Galerie di Francoforte, a cura di Damiano Femfert e Francesco Poli, offre un' ampia raccolta di dipinti, sculture, lavori su carta, pubblicazioni, documenti e foto, testimoniando l' attività dei maggiori esponenti del movimento - Alechinsky Appel, Jorn, Corneille, Pedersen, Dotremont, Lucebert, Götz, Constant - spingendosi cronologicamente ben oltre gli anni «aurei» del gruppo.
Centocinquanta le opere in mostra, provenienti da musei e collezioni private, tra cui S tedelijk Museum di Amsterdam; CoBrA Museum di Amstelveen; Centre Pompidou di Parigi; Peggy Guggenheim Collection di Venezia; Statens Museum for Kunst di Copenaghen, cui si aggiunge l' archivio privato di Pierre Alechinsky, uno dei due esponenti del movimento ancora in vita, con Karl Otto Götz.
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Rifiuto di ogni accademismo, colori da febbre creativa, virulenza dell' atto artistico, reazione tutta «segnica» all' astrattismo matematico-geometrico in voga nei decenni precedenti, moduli espressivi libertari e che per certi aspetti anticipano l' energia dell' Espressionismo astratto americano: questa in estrema sintesi, e prescindendo dal valore dei singoli esiti creativi - la natura originaria di un movimento che in mostra è rappresentato anche da alcuni lavori delle origini (i più interessanti), tra cui B egging Children (1948) di Karel Appel, nato dal viaggio dell' artista nelle zone più devastate dalla seconda guerra mondiale.
mostra cobra palazzo cipolla fondazione roma
emmanuele emanuele mostra cobramostra cobra palazzo cipolla fondazione romaLE OPERE DEL GRUPPO COBRALE OPERE DEL GRUPPO COBRA
Lontano anni luce dall' altra macro-tendenza che si svilupperà nel secondo dopoguerra (realismi, neorealismi ecc), «Cobra» - che la sigla coincidesse col nome di un rettile diede una forza iconica all' atteggiamento aggressivo e per molti aspetti rivoluzionario del gruppo - è anche direttamente citato nell' opera Eine Cobra-Gruppe (1964) di Asger Jorn, una di quelle mai esposte in Italia e che riprende appunto il ricorrente tema animale del movimento, divenuto una sorta di marchio.
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