DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
CALCIO: PSG, ESONERATO DIRETTORE SPORTIVO LEONARDO
(ANSA-AFP) - Il direttore sportivo del Paris Saint Germain, Leonardo, è stato esonerato dal suo incarico ieri sera, dopo l'ultima partita della stagione per il club della capitale francese. Lo rivela una fonte a conoscenza del dossier, che conferma informazioni arrivate da diversi media. Il licenziamento del dirigente brasiliano di 52 anni, in carica dal 2019, arriva a poche ore dal prolungamento fino al 2025 del contratto di Kylian Mbappé.
2 - MBAPPÉ-PSG SMACCO REAL
Andrea Sorrentino per “il Messaggero”
kylian mbappe alla premiazione del miglior giocatore di francia
E' stato un affare di stato, e ha vinto la ragion di stato, che spesso si concilia con quella del denaro; e qua gli stati erano due, immensamente ricchi, potenti e per giunta alleati. Poi la si può pure raccontare in declinazioni diverse. Ad esempio questa.
Oscuramente consapevole di quel vecchio adagio fiorentino del 500 su Franza o Spagna (purché se magna), Kylian Mbappé ha ballato per mesi tra Paris St Germain e Real Madrid, ha ascoltato le proposte, i consigli di Zinedine Zidane che gli avrebbe raccomandato di rimanere in Francia, ha riflettuto, ha subito le inevitabili pressioni politiche di una vicenda come la sua; poi ha deciso. E alla fine è arrivato il responso, clamoroso, perché sembrava proprio che Mbappé sarebbe andato al Real Madrid, dove lo corteggiano da una vita, e che non potesse rimanere al Psg e nel campionato francese, che è così poca cosa per uno come lui..
LO SMACCO
Invece per Florentino Perez, signore e padrone del club più famoso al mondo, è arrivato lo smacco più grande della sua vita da presidente. Il reste, proclama l'Equipe, che poi è lo stesso del Se queda en Paris dei giornali spagnoli.
kylian mbappe alla premiazione del miglior giocatore di francia
Lui conferma, dopo una telefonata di scuse a Florentino Perez: «Sono felice di rimanere nella mia città, qui posso continuare a crescere e lottare per grandi traguardi», dato che è nato a Bondy, banlieue a nord, vicino allo stadio di Saint Denis. Il giocatore più forte del pianeta, 23 anni e un palmarès da veterano oltre alla sciocchezzuola di 195 gol in meno di 300 partite da professionista, continuerà a giocare nel Psg. Rimane per una montagna di denaro, quella del Psg ossia dello stato sovrano del Qatar, che può non badare a spese. Si parla e straparla di cifre pazzesche, incommensurabili, mai viste.
INGAGGIO E PREMIO MONSTRE
Se il Madrid offriva a Mbappé 25 milioni l'anno concedendogli i diritti di immagine, e un premio alla firma di 130 milioni, il Psg, dopo aver convocato in Qatar la mamma del giocatore, Fayza Lamari, ha controproposto un ingaggio da 50 milioni all'anno (ma c'è chi parla addirittura di 100), un premio da 200 milioni di euro alla firma e un contratto triennale. Per farlo rimanere a Parigi, nella squadra dell'emiro del Qatar che da anni è in strettissimi rapporti con la Francia, e alla vigilia dei Mondiali che proprio in Qatar avranno luogo, si era speso persino monsieur le Président, Emmanuel Macron, così: «Visto che Mbappé non potrà mai andare a giocare nel mio Olympique Marsiglia, tanto vale lottare affinché rimanga in Francia».
E hanno lottato, e l'hanno convinto, ricoprendolo di denaro come mai nessun calciatore nella storia, anche perché dovrà essere il testimonial dei Mondiali in Qatar. Rimane lo smacco enorme per il Real Madrid, che dal 2017 è stato vicino a Mbappé senza mai arrivare a prenderlo: una volta la via gli fu chiusa da Gareth Bale, e in altre due occasioni il Psg ha resistito agli assalti, anche quello della scorsa estate, quando da Madrid offrirono 160 milioni ma a Parigi trattennero Mbappé, anche in scadenza di contratto. Sapevano di avere le armi per convincerlo a rimanere, ed erano armi fotoniche, quelle delle alleanze tra grandi nazioni.
E nel frattempo si alimentava la guerra tra i due club per il potere nel calcio, con sullo sfondo la vicenda della Superlega, anche quella per ora vinta dal Psg. Javier Tebas, presidente della Liga spagnola, tuona: «E' una vergogna e un insulto al calcio: il Psg ha un monte stipendi da 600 milioni e ha avuto perdite per 700 negli ultimi anni». Annunciato un esposto della Liga all'Uefa. A Doha se ne infischiano, e se la ridono: il calcio è in mano a loro. Anche se in finale di Champions 2022 c'è il Madrid, e non il Psg.
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